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L'ultima occasione di Mou per lasciare il segno a Madrid

L'ultima occasione di Mou per lasciare il segno a Madrid

Un Santiago Bernabeu tinto interamente di bianco. Il Real Madrid, a caccia dell'eroica remuntada, ha chiesto attraverso una mail indirizzata alle migliaia di soci di presentarsi stasera allo stadio in camiseta blanca. Un'usanza da playoff Nba per caricare l'ambiente in vista della sfida con il Borussia Dortmund, che parte con il vantaggio del 4-1 dell'andata.
La notte bianca delle merengues è però soprattutto la notte di José Mourinho. Qui lo Special One conquistò la Champions con l'Inter, prima di filare via sull'auto di Florentino Perez. Qui tre anni fa era stato chiamato per liberare il Real dall'ossessione della Decima. Per due anni il tecnico portoghese si è fermato alla soglia della finale e la sensazione è che quella di stasera sia l'ultima chance per non lasciare Madrid da perdente. Un perdente di successo, perché vincere una Liga e una coppa del Re (che possono diventare due se il Real batterà l'Atletico nella finale del 17 maggio) nell'era Messi non è da tutti. Ma è noto ai più come l'obiettivo dichiarato di Mou fosse sin dall'inizio la conquista della Champions. E con Ancelotti ormai alle porte di Madrid, un'ulteriore eliminazione in semifinale darebbe al trienno mourinhano i contorni del mezzo fallimento.
«Se sarà una disfatta, la colpa sarà tutta mia. Mentre se centreremo l'impresa, il merito sarà di tutti. Sono abituato a questa logica, il calcio è uguale dappertutto», ha chiosato José, forse per liberare dalle responsabilità i suoi giocatori. Una tattica che l'allenatore di Setubal ha spesso usato ai tempi dell'Inter: accentrare su di sé la pressione per distendere chi va in campo. In fondo quella di stasera è un'occasione per Mourinho. In carriera ha battuto il Barça degli invincibili, riportato l'Inter in vetta all'Europa dopo 46 anni, sdoganato il Chelsea tra le big d'Inghilterra, condotto il Porto a vincere tutto. Cosa gli manca? Una rimonta storica. E quella con il Borussia può diventarla.
«Se ce la faremo? Non faccio percentuali, ma nel calcio tutto è possibile e io ci credo. Però non faccio video per caricare i tifosi come qualcun altro…». Prima stoccata al Barcellona. Poi lo Special One prende in prestito le parole di Beckenbauer, presidente onorario del Bayern Monaco, che ha parlato di un «Barça pronto a usare giochi sporchi per passare il turno» nel ritorno dell'altra semifinale. «Quando ero all'Inter - commenta Mourinho -, dicevo cose simili e fui messo in croce. Ma non m'interessa: ora penso al Real e quando vedo che Lewandowski ci ha fatto 4 gol senza subire neanche un fallo a Dortmund, posso tranquillamente affermare che noi non usiamo mezzi illeciti per vincere». Non che José sia esattamente felice della statistica. «Cristiano Ronaldo è stato buttato a terra 5 volte in 10 minuti al Westfalenstadion. Mentre noi abbiamo giocato come se fosse un'amichevole. E il risultato di 4-1 è stato giusto». Servirà un'altra intensità, un altro atteggiamento al Bernabeu. «Ronaldo ha recuperato e ci sarà - chiude Mou -. Potremmo giocare in un modo diverso, con alcune facce nuove. Ho in mente qualcosa, ma a voi giornalisti non dirò nulla. Così come non ho detto nulla a Klopp sul mio futuro e non commenterò le voci su Ancelotti in arrivo al mio posto». Solito, vecchio Mou. Finirà che pure in Spagna ne sentiranno la mancanza, Decima o non Decima
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