Malati di asma? Colpiti da tifo? Vincerete 4 Tour come Froome

Il ciclismo riparte scosso dal caso doping che ha coinvolto il suo re. Ma fanno discutere anche le sue molte "patologie"

Malati di asma? Colpiti da tifo? Vincerete 4 Tour come Froome

È un classico, dopo le feste ecco arrivare il picco dell'influenza. È il primo vero pacco dell'anno nuovo, il primo cadeau di questo 2018 che è andato ad incominciare. Milioni di italiani ko. Gli uomini più lamentosi delle donne, e anche questo è un classico, più che un luogo comune o un comune sentire. Via le feste, dentro i dolorini di vario ordine e tipo, distribuiti su tutto il corpo, malattie che si sommano a malattie. La frase più ricorrente è: «Non ho più il fisico». Ma anche in questo caso è bene saper leggere la situazione, e trarre dai momenti più difficili spiragli di positività. Come si dice in questi casi? Bisogna saper vedere il mezzo bicchiere pieno, anche se i brindisi si sono ormai esauriti.

Vi sentite poco in forma? Vi sembra di essere ormai dei malati cronici? Bene! Il futuro può solo sorridervi, soprattutto se vi dedicherete ad un'attività sportiva agonistica, meglio se è il ciclismo. A ricordarcelo è nientepopodimeno che Chris Froome, fuoriclasse del pedale, numero uno del ciclismo mondiale, con all'attivo quattro Tour de France, una Vuelta e nel mirino un Giro d'Italia che dovrebbe venire a correre il prossimo mese di maggio.

Il condizionale è d'obbligo, visto che il corridore nato in Kenya, cresciuto in Sudafrica e naturalizzato britannico è alle prese con la corsa più difficile della sua carriera: dimostrare al Lads, l'ufficio legale antidoping dell'Uci (si avvale delle competenze dell'avvocato ticinese Antonio Rigozzi come consulente legale esterno, chiamato a sua volta a interfacciarsi con gli esperti del Team Sky, assistita dal legale britannico Mike Morgan, ndr) la propria buona fede, dopo la positività al salbutamolo riscontrata a termine della 18ª tappa del 7 settembre scorso alla Vuelta vinta proprio dal capitano del team Sky.

La difesa del corridore è molto semplice: è vero che ha aumentato il dosaggio del broncodilatatore usato (2.000 ng/ml contro i 1.000 consentiti, ndr) contro l'asma, principio attivo del Ventolin, ma senza superare i limiti. Tuttavia il metabolismo ha avuto reazioni diverse. Ecco perché Froome dovrà sottoporsi nelle prossime settimane a perizie di laboratorio. L'obiettivo è dimostrare l'impatto (e non solo quello) della disidratazione sull'escrezione urinaria.

Fromme soffre d'asma. Questa non è una novità, lo si sapeva da tempo, visto che al Delfinato di qualche anno fa è stato anche pizzicato dalle telecamere della tivù mentre ricorreva ai puff, ma il corridore Sky non è il solo a ricorrere al Ventolin per dilatare i bronchi. Froome è un campione anche di malattie, tanto da presentarne un vero e proprio campionario. Basta guardarlo girovagare nelle hall degli alberghi per rendersi conto che il numero uno della Sky non è il manifesto della salute. Pallido, tirato, viso smunto: pelle e ossa. In sella alla sua Pinarello neanche a parlarne: è una costante agonia. Sembra sempre che sia lì lì per cedere e crollare, ma come un ercolino sempre in piedi non cede quasi mai il passo, anzi.

In questi ultimi anni tantissimi corridori lamentano problemi di salute. Prima di presentare i propri documenti di riconoscimento, tirano fuori i certificati medici. Chris Froome, fino a qualche anno fa, combatteva nello stesso tempo cinque malattie gravi. Dell'asma abbiamo detto. Il resto ce l'hanno raccontato due bravissimi e scrupolosi colleghi del Daily Mail (Nick Harris e Teddy Cutler), che si sono presi la briga di ricostruire con scrupolo e puntiglio gli ultimi anni della vita di Froome, scoprendo che il britannico quando non era in bicicletta faceva il giro dei medici.

Ha consultato almeno otto specialisti in sei cliniche distribuite su quattro diversi Paesi. Nello stesso periodo si sarebbe curato assumendo più di una dozzina di almeno sei diversi farmaci per cinque distinte patologie. Non è un mistero che Froome abbia sconfitto la schistosomiasi, una malattia parassitaria tropicale che si prende dall'acqua contaminata e che l'ha tormentato per quattro anni. Per non farsi mancare nulla, poteva uno come Froome non prendere il tifo? Certo che no. Preso trattato e sconfitto con Gabbroral e Azimax. Ha sofferto però anche di orticaria che ha debellato con antistaminici. Credete davvero che sia finita qui? Certo che no. Soffre anche di un'altra malattia parassitaria, la blastocistosi, che causa diarrea, crampi addominali e perdita di peso, e che va risolta con massicce dose di antibiotici. Insomma è stato malissimo, e anche adesso non è l'emblema della salute. Lo sport farà anche bene, ma aiuta chi sta male. O chi sta male può beneficiare di qualche aiutino.

Una cosa è certa: vi fa male la schiena? Avete giramenti di testa? Faticate a salire le scale di casa? Non perdetevi d'animo: una buona pomatina e qualche nanogrammo di Ventolin e la Sanremo è davvero alla vostra portata.

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