Aver frequentato un'ottima scuola, sia pure calcistica, può risultare utile per chi si avventura lungo gli scomodi sentieri di un nuovo mestiere, quello di dirigente. Lo dimostra il primo intervento stagionale di Paolo Maldini, responsabile dell'area tecnica del Milan, a pochi minuti dalla sfida col Torino. È andato davanti ai microfoni di Sky e ha dettato, con chiarezza la linea della società. Ha cioè espresso la fiducia assoluta in Giampaolo («sappiamo bene chi abbiamo preso»), nelle sue idee e nelle sue scelte, difendendo il mercato realizzato, condizionato dai diktat dell'Uefa e dai desiderata dell'azionista. Facendo ricorso alla sua memoria personale, il capitano di Manchester 2003 e Atene 2007 ha ricordato i primi tempi vissuti a Milanello da Arrigo Sacchi, scanditi da una striscia di risultati deludenti, spazzati via da un brevissimo intervento del presidente Silvio Berlusconi negli spogliatoi di Verona. «Questo è il nostro allenatore - disse alla squadra dell'epoca -. Chi di voi lo seguirà, rimarrà. Chi non lo seguirà andrà via dal Milan». Impiegò meno di un minuto prima di salutare e tornare in tribuna a vedere la partita finita poi col successo, gol di Virdis. L'intervento di Maldini è durato lo stesso tempo e non ha avuto lo stesso effetto virtuoso sul risultato ma ha messo il silenziatore alle voci di un cambio prossimo del tecnico e cementato la panchina di Giampaolo. Un risultato egualmente prezioso per gli equilibri precari vissuti in queste ore dal Milan. Ma c'è un altro provvedimento, non pubblico, che di sicuro contribuirà a dare maggiore spessore allo staff dirigenziale del club. Elliott ha incassato, non senza riflettere, le ripetute critiche riferite alla sua assenza fisica da Milano, Milanello, San Siro. E avendo una cabina di regia di grande reattività ha deciso di intervenire sull'argomento.
Giovedì mattina, Giorgio Furlani, portfolio manager del fondo americano, tifoso milanista sfegatato, si è presentato al Politecnico per assistere alla presentazione dei due progetti per il nuovo stadio di Milano e in serata ha raggiunto Torino, seduto al fianco di Gazidis, Maldini e Boban. Di sicuro occuperà anche un ruolo pubblico a conferma che l'azionista vuole seguire quotidianamente la vita del Milan.
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