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Mancini si difende: "Non accetto accuse sulla preparazione dell'Inter"

Mancini e l'Inter si sono detti addio l'8 agosto e al posto del tecnico jesino è arrivato l'olandese de Boer che ha prodotto un solo punto in due giornate

Mancini si difende: "Non accetto accuse sulla preparazione dell'Inter"

Roberto Mancini non è più l'allenatore dell'Inter da esattamente 30 giorni. L'8 agosto, il club di Corso Vittorio Emanuele e il tecnico jesino hanno risolto consensualmente il contratto che lo legava ai nerazzurri fino al 30 giugno del 2017. A distanza di un mese, l'ex tecnico di City e Galatasaray è tornato a parlare di Inter ai microfoni del Corriere dello Sport: "Inter? Non voglio avere rimpianti, era una sfida importante. Purtroppo non ho concluso la missione, ma resta un'esperienza positiva. Sono stati fatti passi avanti molto importanti, oggi esiste una squadra base che prima non c'era. La lotta scudetto? Yaya Touré, come Zlatan Ibrahimovic, è uno di quei giocatori che fanno la differenza, possono spostare da soli l'esito di un campionato. Non voglio dire oggi che ho fatto male ad accettare. Era una sfida importante, sono convinto di non aver sbagliato a tornare a Milano. Ci siamo stretti la mano, da buoni amici. I rapporti restano buoni e non ho motivo di avere rancori contro il club, come penso loro non possano averne nei miei confronti. La risoluzione è stata consensuale, non siamo riusciti ad imboccare la stessa strada per raggiungere gli obiettivi che l'Inter deve sempre avere davanti: lo scudetto e la Champions. Resterò, ovviamente, un tifoso nerazzurro".

Mancini ha poi rispedito al mittente le accuse su una scarsa preparazione fisica da parte dell'Inter in questo inizio di campionato: "Dubbi sulla mia preparazione? Sciocchezze, l'unica accusa su cui voglio rispondere. L'ultimo che mi ha tirato in ballo è stato Gullit. Era invidioso da giocatore, lo è anche adesso da disoccupato. Cosa sa lui per parlare del lavoro di un collega? All'Inter hanno i dati del lavoro fatto durante la preparazione: siamo nell'epoca moderna, ci sono i Gps, i computer, io ho uno staff di professionisti seri, nessuno può permettersi di denigrare il nostro piano. Ci sono i dati, i numeri, è tutto registrato. Non esiste, per chiarezza, una squadra pronta il 20 agosto. Ci vogliono sei o sette giornate, diciamo il mese di settembre, per essere al top. E questo vale per tutti.

Fine del discorso e di una polemica strumentale".

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