Marchionne, un "calcio" per svegliare la Rossa

La Ferrari: "Macché pedate nel sedere... Significa sbaragliare la concorrenza"

Montezemolo
Montezemolo

Può sembrare un po' brutale leggerlo a riga cinque, però va detto e scritto. Lui, cioè lui Sergio Marchionne, giunto al giorno quattro della presidenza Ferrari iniziata lunedì, non ha dichiarato letteralmente che bisogna «prendere a calci nel sedere» qualcuno nella squadra corse della Rossa per recuperare sugli avversari, bensì ha detto che bisogna «sbaragliare», «battere», «sconfiggere la concorrenza e farlo in fretta». Colpa di un idiom , una frase fatta americana, che si legge e pronuncia «kick some ass ». Colpa di un termine slang fatto di deretani e pedate e che però nello specifico, l'intervista rilasciata di recente alla rivista inglese Autocar , assume altro significato. Anche se nella domanda si accennava al management interno e non ai rivali.

Per cui che Marchionne pensasse al bisogno di veri kick su veri ass per spronare il team è interrogativo che resta. D'altra parte, nell'intervista in questione emerge chiaramente il disappunto del neo presidente della Rossa. Per esempio, quando dice che «viene sempre ricordato che lo sport motoristico non è una scienza e che un numero di fattori influenza le prestazioni. Poi vado a Monza e vedo che fra le prime sei macchine non c'è la Ferrari e neppure una monoposto motorizzata Ferrari. E la pressione del sangue mi sale». Per esempio quando aggiunge «una Ferrari che non vince su una pista di F1 non è una Ferrari. Possono esserci dei periodi sfortunati, ma la sfortuna non può diventare un elemento strutturale del marchio». Frasi che ribattono a certe recenti puntualizzazioni dell'ex presidente Montezemolo.

Detto ciò, Maranello ieri ha speso mezza giornata a disinnescare un fiorire di deretani sulle agenzie e sui siti di tutto il mondo. Sembrava di essere tornati a Monza 2013, al famoso «certo che siete degli scemi» urlato da Alonso via radio al box. Uno «scemi» diventato nelle ore e nelle interpretazioni «geni». Che non cambiava il senso della frase offensiva. Nel caso di Marchionne, il senso invece cambia e l'errore di traduzione c'è. Semmai, diciamo che il presidente avrebbe potuto usare altre espressioni meno... come dire... ambigue. Ma forse non voleva. Fermo restando che Marchionne, in quanto italo-canadese, anche in passato è incorso in misunderstanding vari. Come quando nel 2008 definì «osceno» il rating di Moody's sulla Fiat, dove l'osceno inglese stava per negativo e non vergognoso. O come quando, parlando di un futuro Alfa in America, disse «saranno motori wop» nel senso di fatti in Italia.

Ma wop è un nodo dispregiativo che in Canada e Usa utilizzano per indicare gli italiani d'America. In the end , visto che i tifosi non sono «né geni né scemi» di sicuro sono tutti con Marchionne. E la prima traduzione della sua frase.

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