Martinez va a farfalle sul pupazzo di Mbappé

Martinez è sicuramente un fenomeno nel parare i rigori. Inoltre, sul tiro al 123° minuto "supplementare" del francese Kolo Muaní, ha aperto il "compasso" che neppure Renzo Piano

Martinez va a farfalle sul pupazzo di Mbappé

Martinez è sicuramente un fenomeno nel parare i rigori. Inoltre, sul tiro al 123° minuto «supplementare» del francese Kolo Muaní, ha aperto il «compasso» che neppure Renzo Piano, facendo una parata eccezionale che ha consegnato la Coppa del mondo nelle mani di Messi.

Ma per i portieri vale la stessa legge del celebre pennello della pubblicità («Per dipingere una parete grande, non ci vuole un pennello grande. Ma un grande pennello») e il signor Martinez, pur essendo un portiere grande, non sarà mai un grande portiere.

La sua abbondanza di nomi (Damián Emiliano Martinez Romero «El Dibu») è inversamente proporzionale alla concisione della sua signorilità. E non ci riferiamo alla strategia provocatoria precedente a ogni penalty che ha mandato in tilt i rigoristi francesi della finale (e prima di loro gli olandesi, negli ottavi): quella ci sta, anzi è parte del gioco. Ci riferiamo al «dopo», quando un portiere dovrebbe dimostrare di essere superiore non solo per il suo ruolo unico e «divino», ma anche per la capacità di nobilitare col proprio comportamento vittorie e sconfitta. E qui Dibu (che in Argentina ha ispirato l'eroe di un fumetto per bambini) è crollato miseramente: il gesto del guanto d'oro come «miglior portiere del mondiale» da lui usato, a mo' di scherno verso i francesi, come una protesi peniena, è risultato penoso: lo sarebbe stato in una partita scapoli-ammogliati, figuriamoci in una finale di Coppa del mondo; non pago, l'altroieri Dibu ha pure «coccolato» sul bus della festa un bambolotto con la faccia di Mbappé (nella foto). Roba triste.

Intanto Kylian, già ieri, è tornato ad allenarsi con i compagni del Psg.

Tra lui e Martinez chi è il pupazzo?

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