Max ripassi la lezione del Real Madrid

Max ripassi la lezione del Real Madrid

G uai a cadere nella trappola del Real Madrid. Che c'entra con la partita di questa sera? C'entra benissimo, perché proprio ad Amsterdam, gli spagnoli vinsero la partita di andata e si scrisse e si sentenziò che ormai per loro fosse fatta, al Bernabeu avrebbero completato la pratica. In casa propria ne buscarono 4 in una sera sola e finì il loro viaggio di Champions negli ottavi, fatto storico per il club più titolato d'Europa. Dunque la Juventus non si fidi di nulla, l'Ajax va a mille, sembra tornata la squadra dei lancieri, la stessa che dominò la coppa dei Campioni, che così si chiamava, vincendone tre consecutive dal '71 al 73 per poi celebrare il quarto successo nel '95 contro il Milan. Tutto ciò fa parte del passato ma c'è un presente che inquieta, inquieta la Juventus che si presenta nello stadio intitolato al più grande olandese di sempre, Johan Cruijff, con la squadra a pezzi, fuori Chiellini, fuori Emre Can, in recupero Cristiano Ronaldo, in dubbio Douglas Costa, in panchina Dybala, difesa da allestire, centrocampo da assemblare.

Soprattutto l'assenza di Chiellini toglie ad Allegri non soltanto l'unico grande difensore ma una figura che caratterialmente e per esperienza è il punto di riferimento di tutto l'organico, non soltanto della terza linea. Rugani è uno stopper di premessa e promessa, sicuramente più valido nella marcatura, anche se a volte candido, del suo sodale di reparto Bonucci che sa impostare ma non sa assolutamente difendere ed è stato mascherato, negli anni, dalla coppia Barzagli-Chiellini.

Il centrocampo, poi, perde con Can un battitore libero a tutti, l'alternativa Bentancur è in involuzione evidente, dicono i maligni che il clan sudamericano non abbia la stessa cilindrata di quello del vecchio continente, così si spiegherebbero le prestazioni alterne di Douglas Costa, Cuadrado, Caceres, Alex Sandro, Bentancur e Dybala ma queste sono voci acide, poi c'è il campo e qui la Juventus deve rispondere a se stessa, con una prova saggia, pensando al ritorno di Torino, pensando alla lezione del Real Madrid, pensando che la vittoria sull'Atletico di Madrid non è stato un episodio ma la stazione di passaggio di un viaggio ancora lungo e che porta altrove.

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