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Merckx "vide" in Romelu un futuro da Cannibale

Ha divorato l'asfalto e fagocitato avversari. Ha fatto di un sol boccone generazioni di corridori e, soprattutto, ha banchettato a quattro palmenti con voracità famelica

Merckx "vide" in Romelu un futuro da Cannibale

Ha divorato l'asfalto e fagocitato avversari. Ha fatto di un sol boccone generazioni di corridori e, soprattutto, ha banchettato a quattro palmenti con voracità famelica. Ha vinto tantissimo, quanto nessuno, e non è un caso che l'abbiano soprannominato il Cannibale. Eddy Merckx, il più forte e vincente ciclista di tutti i tempi (il più grande Fausto Coppi) si è però nutrito e si nutre tutt'ora anche di calcio. Il cannibale è onnivoro: ama lo sport e il futbol in particolare. Non ne ha mai fatto mistero, anzi, con lui abbiamo avuto anche la fortuna e il piacere di parlarne in più di un'occasione.

Proprio in una intervista rilasciata dieci anni fa al Giornale ci raccontò il suo interesse per il pallone. Il suo amore per l'Anderlecht e il Barcellona, squadra per la quale è stato anche socio. Fu in quell'occasione che per la prima volta parlò di un ragazzo che a suo dire era un talento di prima grandezza, e non solo per la stazza. «Un ragazzo di soli 16 anni che è semplicemente eccezionale. Nome Romelu Lukaku, attaccante, presto sentirete parlare di lui», ci assicurò. Chiaramente prendemmo nota, poi Merckx proseguì a girare il mondo rappresentando sé stesso e godendo delle gesta di questo giovanotto. Proseguì a pedalare in tutta tranquillità per il piacere di farlo e con lo stesso piacere non ha mai smesso di seguire le gesta di questo ragazzo prodigio.

Passarono i giorni e i mesi diventarono anni e oggi ci troviamo al cospetto di questo ragazzino fattosi uomo che oggi è il simbolo più vero dell'Inter di Antonio Conte. Un ragazzo esemplare, che ha il dono del gol, ma anche dell'altruismo. Un giocatore capace di fare reparto da solo, ma è al contempo insostituibile ed esemplare uomo squadra. Un autentico talento che sta forse raggiungendo qui da noi, nel nostro campionato e con la camiseta nerazzurra, la sua più completa maturazione. L'uomo che decide le partite, che difende la palla senza perderla mai, costi quel che costi. Fiero e leale, altruista e mi dicono anche irrimediabilmente buono: soprattutto ambizioso. Fa gol a grappoli, e di gol nutre sé stesso e chi gli sta a fianco.

Forse anche lui, a suo modo, è destinato a diventare con il tempo un Cannibale.

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