Le 3 grandi spine del Milan. ​Che cosa può cambiare

Il Milan dovrà cercare di andare in Champions League per non far diventare la stagione da positiva a fallimentare. Il mercato sarà condizionato dall'approdo o meno nell'Europa "nobile"

Le 3 grandi spine del Milan. ​Che cosa può cambiare

Il Milan di Stefano Pioli ha un obiettivo importante da conseguire: entrare nelle prime quattro posizioni della classifica per qualificarsi al tabellone principale di Champions League. I rossoneri al momento occupano il secondo posto a quota 60 punti, a meno 11 dall'Inter capolista, mentre vantano un vantaggio poco rassicurante di 4 punti dal quinto posto occupato dal Napoli del grande ex Gennaro Ivan Gattuso.

"Il nostro obiettivo è sempre stato la Champions League. La parola scudetto non è mai uscita da noi ma puntiamo sempre al massimo perché pensiamo di avere la qualità per vincere tutte le partite", questo il commento di Stefano Pioli in conferenza stampa prima del match contro il Parma. In realtà il suo Milan ha compromesso, teoricamente, la possibilità di vincere lo scudetto con un 2021 non all'altezza del 2020, con una serie di risultati altalenanti che gli hanno fatto perdere punti preziosi dalla vetta della classifica con i cugini dell'Inter che sono passati da un meno 6 a un netto più 11 nel giro di tre mesi.

Le statistiche

Il Milan è la squadra che ha vinto più volte in trasferta in questo campionato di Serie A, 12 volte, con una media di 2,64 punti a partita. Nessuno come loro i rossoneri nei cinque principali campionati europei. Il Diavolo ha anche fatto meglio del City di Pep Guardiola che si è fermato per ora a 2,40 di media. L'Inter capolista ha vinto 10 partite in trasferta mentre in Europa prorprio il City e il Leicester ne hanno vinte rispettivamente 11 e 10. I rossoneri hanno perso una sola partita in trasferta contro lo Spezia di Italiano e come solidità a domicilio nessuno ha fatto meglio del Milan non solo in Italia ma in Europa.

Il calendario

Il calendario del Milan è insidioso nelle ultime 8 giornate di campionato con due partite di fila in casa, vero tallone d'achille della squadra di Pioli. A San Siro arriveranno prima l'ostico Genoa di Ballardini e dopo il Sassuolo del bel gioco di Roberto De Zerbi e poi si inizierà a far sul serio con la trasferta dell'Olimpico contro la Lazio di Inzaghi che vuole un posto in Champions.

Il Benevento dell'ex Inzaghi al Meazza e la super sfida contro la Juventus a Torino prima di andare a giocare in casa dei granata di Davide Nicola che avranno sicuramente bisogno di punti salvezza e giocheranno con il coltello tra i denti. Penultima con il Cagliari pericolante tra le mura amiche e chiusura con il botto con l'ostica trasferta di Bergamo contro l'Atalanta.

Champions fondamentale

Purtroppo gli scontri diretti per ora non sorridono al Milan che dovrà cercare di non perdere contro la Lazio, di vincere contro la Juventus e magari anche contro la Dea di Gasperini nell'ultimo turno di campionato per aver un vantaggio negli scontri diretti che sono fondamentali in caso di arrivo a pari punti. Qualificarsi alla prossima edizione della Champions League è fondamentale per non tramutare una stagione da "trionfale" a fallimentare. Entrare nell'Europa che conta permetterebbe ai rossoneri di incassare diversi milioni di euro fondamentali per il futuro e per pianificare il mercato. In caso di mancato approdo in Champions ci sarebbre un ridimensionamento fisiologico. Anche Pioli si gioca la panchina dato che non è così scontato che possa rimanere se non raggiungerà l'obiettivo di entrare nelle prime quattro della classifica.

Capitolo mercato

Sul fronte mercato ci sono diversi temi spinosi da dover affrontare e risolvere. Il primo riguarda Zlatan Ibrahimovic anche se il 39enne svedese pare sia intenzionato a rinnovare il suo contratto. Sembra invece destinato a salutare la compagnia Mario Mandzukic che non è mai stato a disposizione di Pioli. I tre temi caldi riguardano però i rinnovi di contratto di due giocatori in scadenza il 30 giugno del 2021, Donnarumma e Calhanoglu, e di uno in scadenza il 30 giugno del 2022: Alessio Romagnoli.

I primi due sembrano destinati a restare a Milano anche se mancano poco più di due mesi alla naturale scadenza dei loro contratti con gli agenti dei due calciatori che stanno tirando la corda con il club rossonero.

Discorso diverso per il capitano che sembra aver ormai perso i galloni da titolare in favore di Kjaer e Tomori e che sembra destinato a partire anche perché difficilmente il Milan gli rinnoverà il contratto a 6 milioni di euro come da richiesta.

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