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Il Milan di Gattuso all'esame di maturità

Con il Cagliari inizia il ciclo favorevole: «Vediamo se siamo diventati adulti»

Giorgio Coluccia

Non ditelo a Gattuso. Per il Milan quattro partite abbordabili nelle prossime cinque. Sulla carta, sia chiaro. Cagliari, Empoli e Sassuolo a San Siro più la trasferta con il Chievo ultimo in classifica. Fa eccezione solo la partita in casa dell'Atalanta, ma il tecnico rossonero non ci casca e sa che l'assalto alla Champions passa da questo filotto. Si comincia dai sardi di Maran contro cui il Diavolo ha sempre vinto le ultime 13 partite casalinghe in campionato: «La differenza la fanno proprio questi impegni - ha affermato il tecnico alla vigilia - ci diranno se siamo diventati adulti perché questa squadra è quasi un decennio che non riesce a chiudere la Serie A lottando per la Champions. L'obiettivo è arrivare al periodo primaverile restando agganciati alle posizioni buone». C'è bagarre: oltre a Juve e Napoli, per le altre due posizioni che contano ci sono Milan, Inter, Lazio, Roma e Atalanta, con milanisti e bergamaschi senza impegni europei.

Per quanto riguarda la formazione, Gattuso confermerà l'undici visto contro la Roma e come contro i giallorossi Suso stringerà i denti per via della pubalgia. Con il tridente non c'è spazio per Cutrone, almeno per altre due settimane restano fuori sia Zapata sia Caldara, ma Biglia è convocato dopo oltre tre mesi. Gattuso ha dichiarato: «Si sta allenando in gruppo, ma non è al top. Ha bisogno di tempo, certamente quando rientrerà dovremo rivedere alcuni meccanismi a centrocampo. Ogni tanto proviamo anche i due attaccanti con la mezzapunta, però ora è tempo di vincere e basta». A proposito, l'ultimo punto strappato dal Cagliari a San Siro risale a quasi vent'anni fa. Ottobre 1999, terminò 2-2: segnarono Bierhoff e Shevchenko.

Sembra passata un'eternità.

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