Il derby perso domenica sera al 92' ha minato tantissime certezze in casa Milan e le scorie della Stracittadina si sono fatte sentire anche a distanza di quattro giorni. I rossoneri sembrano smarriti e anche il Betis Siviglia, undicesimo in Liga con 12 punti conquistati in 9 giornate e con soli cinque gol segnati in campionato, ha messo sotto la squadra di Gennaro Gattuso costringendola alla resa. Il Milan ha rischiato un passivo ancora maggiore rispetto all'1-2 finale e ora anche la qualificazione ai sedicesimi di Europa League si complica dato che sia gli spagnoli che i greci dell'Olympiakos saranno avversari tosti da affrontare in trasferta.
Gattuso a fine partita non ha cercato alibi e ci ha messo come sempre la faccia: "Abbiamo perso la bussola, le nostre sicurezze. Mi preoccupa la mentalità fragile. Loro non hanno rubato nulla. C'è tanta preoccupazione. Non posso accettare una prestazione così. Il primo responsabile sono io, giusto venga messo in discussione. Non penso al mio culo e ci metto la faccia e qualsiasi cosa accadrà non ci saranno problemi. Dobbiamo riuscire a capire la soluzione per migliorare, abbiamo cambiato tanto oggi sia a quattro che a tre ma non la prendevamo mai. Non è questione di moduli ma di paura. Non siamo padroni del campo".
Il tecnico del Milan ora rischia grosso e già dopo il pessimo derby giocato contro l'Inter si era vociferato di un malcontento della coppia Leonardo-Maldini, prontamente smentito dalla stesso Gattuso. Prima del match contro il Betis Siviglia, tra l'altro, Leonardo ha confermato a più riprese l'allenatore: "Non abbiamo mai pensato a un altro. Gattuso in bilico in favore di Donadoni? Queste cose lasciano il tempo che trovano. Il confronto con Gattuso è costante, ci conosciamo da 20 anni. Parlare non è un problema e il rispetto non mancherà. Tutto sarà molto chiaro. Rino deve concentrarsi sul migliorare la squadra, trovare soluzioni e alternative".
Chiaro è, però, che dopo un'altra sconfitta nel giro di pochi giorni lo mette sulla graticola: Sampdoria, Genoa, Udinese, Betis Siviglia e Juventus prima della sosta di metà novembre saranno decisive per il suo futuro sulla panchina del Milan.
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