Milan-Inter: basta il nome per profumare d'Europa

Milan-Inter: basta il nome per profumare d'Europa

Una sola vittoria ma illustrissima. Due pareggi, diversi, anzi opposti. Una sconfitta, pesantissima. Totale, l'Italia di Champions è rimandata ai prossimi esami. Le due partite più difficili e impegnative si sono rivelate le migliori, per qualità, intensità, spettacolo, interesse. I due incontri meno gravosi hanno portato ad esibizioni modeste e penose. Dunque il Napoli e la Juventus confermano una cifra europea degna del loro censo di queste ultime stagioni, soprattutto la squadra di Ancelotti figlia della perizia internazionale del suo allenatore che nulla inventa, nulla spaccia e molto produce. Sarri e la Juventus stanno facendo conoscenza, lenta, prudente, dovendo fare i conti, nel pacchetto di difesa con l'assenza di uno dei pilastri, Chiellini, e l'ingresso forzato di due nuovi elementi, Danilo e De Ligt che stanno imparando la lingua calcistica italiana. La nota di Sarri sul marcamento a uomo e non a zona sui calci d'angolo o di punizione «con il Var è diventata una soluzione pericolosa», dovrebbe portare a una riflessione sui guasti che la tecnologia ha portato allo spirito della contesa, sotto esame autoptico in ogni movimento, anche naturale. La disfatta di Zagabria non ha alibi come Gasperini ha ammesso, una cosa è la A, un'altra la Champions e Ancelotti, alla domanda di Capello «Si potranno vedere partite come quella del San Paolo anche in serie A?» ha sollevato ancora di più il sopracciglio sinistro, aggiungendo una smorfia, come a dire, «ma quando mai!». Lo deve avere capito, almeno è un augurio per chi è saccente più che sapiente, anche Conte che non ha lo stesso curriculum continentale di Ancelotti ma ha qualità esclusive e una capacità unica di raggrumare ed esaltare il gruppo.

L'Inter non è ancora sua, la Champions fa parte della storia del club, va onorata non con frasi di repertorio ma con l'anima e il corpo e il derby di domani rappresenta il secondo tempo dell'impegno europeo, anche se il Milan è tale soltanto per l'insegna della ditta. Post scriptum: i francesi hanno ammirato Icardi contro il Real, alto voto in pagella e frase che va tradotta diversamente: «Si è battuto come un cane». Meglio come un leone. S'il vous plait.

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