Il Milan parte sempre da 0-2 E la Juve firma la vendetta

Dybala e Pjanic stendono il Diavolo nei primi 21 minuti Bacca riapre la sfida, ma i rossoneri in dieci si fermano lì

Il Milan parte sempre da 0-2 E la Juve firma la vendetta

dal nostro inviato a Torino

Venti minuti di Juventus. Venti minuti fenomenali. Venti minuti da grande squadra, che spadroneggia, che lascia agli avversari soltanto le briciole. Quasi un'abitudine allo Stadium. Venti minuti spettacolari, intensi, trascinanti. Chiamatela zona Juve. Venti minuti impressionanti, due gol e tanti saluti a tutti. E' successo domenica con la Lazio, è successo ancora contro il Milan in coppa Italia. Dybala, ancora lui. Pjanic con una delle sue punizioni. 2 a 0, senza nemmeno il tempo per il Milan di capire dove e come. Ma il perché è chiaro, chiarissimo. Se la Juve gioca così non ce n'è per nessuno.

E dire che il Milan si candidava ad essere la bestia (rosso) nera della Juve. La vittoria di Doha in Supercoppa ha impreziosito la bacheca rossonera e dato, comunque, un significato diverso alla stagione. E la vittoria di San Siro è stata una grande iniezione di fiducia per i ragazzi di Montella. Ma Torino non è né Doha né Milano. Tutta un'altra Juve, tutta un'altra storia. Minuto 10: Asamoah corre veloce sulla sinistra e crossa, Cuadrado si inventa un meraviglioso colpo di tacco smarcante, Dybala al volo, di destro, inchioda la palla in rete.

Passano 10' in cui il Milan non è pervenuto. Asamoah, ancora lui, viene steso poco fuori dall'area di rigore. Punizione esattamente sulla zolla preferita di Pjanic. Lo Stadium intona un ohhh neanche fosse un rigore. Il bosniaco non fa una piega. Palla sopra la barriera e sotto l'incrocio dei pali.

Una Juve formato super che Allegri cambia pochissimo rispetto a quella che tanto bene ha fatto contro la Lazio. Confermato l'attacco pesante con Higuain centravanti, supportato dal trio Dybala-Cuadrado-Mandzukic. Un 4-2-3-1 per niente estemporaneo. Dalla fase difensiva, con Cuadrado e Mandzukic che retrocedono a comporre un quasi scolastico 4-4-2, si capisce che il tecnico bianconero ha provato più volte questo schema di gioco alla ricerca di una potenza esplosiva in avanti ma senza lasciare scoperti centrocampo e difesa. Magari non un'idea valida sempre, specie in Europa, ma se è vero che la Juve per essere al pari con le big di Champions deve osare, ecco che forse Allegri ha davvero trovato la quadra per provarci.

E il Milan? La sensazione è che il ventello bianconero sia devastante. Annichilisca qualunque avversario. E il Milan non fa eccezione. Il 2 a 0 iniziale non ha niente a che vedere con le gare contro Torino e Napoli. La partenza choc dello Stadium non è da imputare a Montella e a un approccio sbagliato. Formazione tipo, con Bacca centravanti e Suso e Bertolacci in appoggio. Ma vedi sopra. Superiorità bianconera.

Fatica il Milan ma ci prova, anche se in maniera un po' estemporanea. E al 7' della ripresa trova anche il gol con Bacca. Una bella girata al volo su palla vagante. Il pane del colombiano, finalizzatore straordinario ma che poco o nulla partecipa alla manovra. Ma proprio quando la partita sembra riaprirsi Locatelli fa una sciocchezza: stende Dybala, si becca il secondo giallo e lascia il Milan in dieci.

Senza più nulla da perdere, paradossalmente il Milan gioca meglio e c'è anche spazio per l'esordio di Deulofeu che dà vivacità e sfiora anche il gol, anche se la Juve in contropiede va più volte vicina al 3-1.

Bianconeri in semifinale, al Milan restano pochi rimpianti. Fermare un Juve così a casa sua, al momento, è troppo per tutti.

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