Milan, la prima sfida di Elliott è al Tas

Il fondo Usa deve esplicitare che il suo impegno nel club rossonero è a lunga scadenza

Milan, la prima sfida di Elliott è al Tas

È la prima sfida raccolta dal fondo Elliott, da qualche giorno nuovo azionista di maggioranza del Milan. Si svolgerà al Tas di Losanna questo pomeriggio (convocazione alle 9.30) e verterà sul ricorso presentato da Fassone avverso la decisione della Camera giudicante dell'Uefa di punire il club rossonero con l'esclusione dalla prossima edizione dell'Europa league conquistata sul campo.

Alla squadra dei legali made in Italy, l'ad ha aggiunto l'avvocato Antonio Rigozzi, studio a Ginevra, esperto di contenzioso sportivo che proprio al Tas nel passato difese con successo la Juve (caso Mutu, il Chelsea pretendeva 17 milioni). E nel suo studio di Ginevra ieri il dirigente rossonero ha celebrato la riunione per definire le linee guida della strategia rossonera che punta su due cavalli di battaglia e uno sviluppo recente. Anche dinanzi all'Uefa, e a maggior ragione dinanzi al Tas, il Milan conta su due argomenti: 1) è stato punito in modo sproporzionato dopo la prima violazione del ffp; 2) altri club, come Psg, Manchester City e in special modo l'Inter, hanno ricevuto un diverso trattamento in presenza di una cifra molto più consistente di debiti.

Nell'occasione ci sarà il debutto di Elliott, in veste di virtuale proprietario del Milan, a pochi giorni dalla convocazione dell'assemblea elettiva e dalla nomina del nuovo cda e nuovo presidente (Paolo Scaroni già consigliere in quota fondo con il proprietario cinese). Paul Singer ha spedito in Svizzera Frank Tuil, francese, manager che in prima linea, con Giorgio Furlani, si è occupato del dossier Milan fin dai tempi (aprile del 2017) del prestito di 303 milioni. Quando si trattò dell'udienza Uefa, i legali consigliarono Fassone di presentare solo la lettera d'impegni del fondo che in quei giorni aveva la veste di socio finanziatore di Yonghon Li. Sarà efficace la sua presenza dinanzi al Tas? È tutto nelle mani di Ulrich Haas, professore all'università di Zurigo, presidente del collegio che sarà affiancato da due arbitri nominati dalle parti. Per il Milan è stato scelto l'ex giudice svizzero Pierre Muller, avvocato, esperto di questioni economiche mentre l'Uefa si è rivolta a Mark Hoorel, avvocato del sindacato dell'associazione calciatori inglesi.

Gli esperti del ramo giudicano quasi disperata la missione milanista e in modo didascalico suggeriscono due ipotesi: 1) riammissione in Europa league col vincolo di tornare davanti all'Uefa per ridiscutere il settlement agreement; 2) conferma dell'esclusione dal torneo con possibilità di ripresentare la richiesta di voluntary agreement. Fu infatti la scarsa fiducia nel cinese, documentata da un giudizio feroce della società di revisione contabile, a occupare gran parte delle 32 pagine di motivazioni spese dall'Uefa per spiegare la decisione-capestro di impedire al Milan la partecipazione alla prossima Europa league.

Ora quella criticità è stata superata pur se agli occhi dell'Uefa stessa, il fondo, per sua natura, non è in grado di garantire continuità aziendale. Perciò oltre a Fassone, c'è anche Elliott questa volta a giocare la sua prima partita con la casacca rossonera, durante la quale dovrà dire in maniera esplicita che il suo impegno nel club è a lunga scadenza.

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