Milano abbraccia una Kostner da record

Carolina: "Non avrei mai pensato di pattinare in Italia per così tanta gente"

Milano abbraccia una Kostner da record

Fra i meandri del Forum di Assago hanno coniato un nuovo nome per lei: Carolina Kostner è l'ageless italian. Caro, senza età: a 31 anni contro tutte, comincia così, nel primo giorno di primavera, a sciogliere il ghiaccio dei Mondiali di Milano. Sugli spalti un gruppo di giapponesi si è fatto aiutare per scrivere «brava» a caratteri cubitali ed italiani.

La vigilia è stata serena e quando Kostner scende in pista con il suo scollo a «v» bordato di tulle rosso e lustrini, la magia sembra vicina. Lei è perfetta. Qualcuno dirà peccato che un programma eseguito così sia arrivato con una gara di ritardo, ma il quinto posto alle Olimpiadi di Corea, così come il bronzo all'europeo di gennaio, sono lontani. Ora il tempo, anche quello del ritiro e delle scelte, è sospeso: c'è solo questo ultimo corto Milano. L'orizzonte è da qui a domani sera, quando si assegneranno le medaglie per 192 atleti di 43 nazioni. Lei ne ha già sei iridate e brillanti, ma ora il record è vicino.

Sulle note di Ne me quitte pas cantate da Celine Dion, Kostner fa quello che deve. Bene la combinazione Triplo flip - triplo toeloop, poi il triplo ritberger, quindi il doppio axsel. Su passi e trottole è standing ovation. Al kiss and cry è record italiano e personal best, per la prima volta oltre il muro degli 80 punti: Kostner ottiene, infatti, 80.27 (41.30 elementi tecnici e 38.97 di componenti), davanti al cigno nero di Mosca Alina Zagitova 79.51 (42.51+37.00), 15 anni è già una medaglia olimpica in bacheca. Di fronte al punteggio monstre, con tutti gli elementi chiamati a livello 4, Caro sorride: granitico, l'allenatore Alexei Mishin le stringe la mano. Lori Nichol rimedia e scatta l'abbraccio affettuoso. Una vita di coreografie e poesia.

«Grazie a tutti per il tifo ha detto Kostner, timida, sintetica, angelica come sempre -. È una sensazione stupenda pensare di pattinare in Italia davanti a tutte queste persone. Quando ho iniziato non avrei mai pensato potesse accadere», ha commentato Carolina che ora deve crederci: Zagitova è vicina ma ha ammesso di aver patito la pressione dello sbarco sotto al Duomo.

Le carte del suo «lungo» sono salti nella seconda parte che valgono di più, freschezza ed elasticità. Ma Caro ha dalla sua gli elementi espressivi, la stoffa e il mestiere, insomma. L'assenza di Eugenia Medvedeva, argento a Pyeong Chang, è un aiuto per tutte coloro che sono a caccia di podio. Terza, per ora dopo il corto c'è la giapponese Satoko Miyahara (74.

36) che in Corea chiuse al quarto posto. Quarta la medaglia di bronzo di Pyeong Chang, la canadese Kaetlyn Osmond (72.73). Al libero di domani parteciperà anche Elisabetta Leccardi 23esima con 51.13. Intanto, save the last dance, Caro, italiana senza età.

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