È morto Eusebio, la "Pantera nera" del calcio

Originario del Mozambico, aveva 71 anni e soffriva da tempo di problemi cardiaci. Nel 2012 era stato ricoverato per un ictus

Eusebio e Pelè
Eusebio e Pelè

È morto nella notte per un arresto cardio-respiratorio Eusebio da Silva Ferreira, ex stella del calcio portoghese. Aveva 71 anni ed era originario del Mozambico. La "Pantera nera", come era soprannominato, vinse con il Benfica la Coppa dei Campioni nel 1962.

Il giocatore aveva problemi di salute dal 2012, quando fu ricoverato in ospedale per un ictus durante la sua permanenza in Polonia per l'Europeo. Nato il 25 gennaio 1942 nella ex colonia portoghese del Mozambico, Eusebio è diventato simbolo per eccellenza del calcio portoghese. Nella sua lunga carriera, cominciata in Mozambico nel 1957 e terminata oltre 20 anni dopo, Eusebio realizzò oltre 730 reti, la maggior parte delle quali con la maglia del Benfica, la squadra di Lisbona che contribuì a rendere grande guidando il suo attacco dal 1960 al 1975. In quel periodo, la squadra lusitana conquistò 11 titoli nazionali, cinque coppe del Portogallo e, soprattutto, la Coppa dei Campioni 1961/1962, in una finale vinta 5-3 sul Real Madrid. Con il Benfica realizzò 291 reti in 313 partite di campionato (0,93 a partita), e 57 in incontri internazionali. Nel 1968 e nel 1973 fu Scarpa d'Oro quale miglior bomber del Continente.

Con la Nazionale andò in gol 41 volte in 67 incontri disputati, diventando capocannoniere nel Mondiale 1966 con nove reti. Nonostante la salute malferma, continuava a impegnarsi quale ambasciatore del Benfica e della Federcalcio portoghese, sempre protagonista nei grandi appuntamenti internazionali.

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