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Morto Valery Rozov, il principe russo dei base jumper

Il 52enne atleta russo è morto lanciandosi da una cima nella regione dell'Everest. Il suo sponsor: "Se l'uomo avesse avuto le ali, sarebbe stato lui"

Morto Valery Rozov, il principe russo dei base jumper

Il suo sport era adrenalico, indubbiamente estremo, spinto al di là di ogni limite. Eppure Valery Rozov era una leggenda del base jumping, il salto dalle montagne o dai grattacieli con la tuta alare.

Il 52enne atleta russo è morto lanciandosi dall'Ama Dablam, una montagna di 6812 metri della catena dell'Himalaya, nella regione del monte Everest. Il "principe", come era chiamato, stava partecipando al tour delle Sette vette, una competizione per base jumper in cui ci si deve lanciare dalle montagne più alte del pianeta.

Non era la prima volta che Rozov tentava il lancio da vette fra le più impervie del mondo: si era già lanciato dal Cervino e aveva in bacheca una serie impressionante di trofei. Campione del mondo di sky jumping nel 1999 e nel 2003, detentore del record mondiale di sky jumping con 400 acrobazie in gruppo e 100 lanci con la tuta alare. Nel 2013 aveva effettuato il lancio più alto di sempre in base-jumping, saltando dal Changstse, una vetta di 7220 metri sul massiccio dell'Everest. Rostov era inoltre detentore di diversi trofei in ambito alpinistico.

"Se fosse stato possibile per qualcuno nascere con le ali, quello sarebbe Rozov", ha ricordato la RedBull, suo sponsor ufficiale.

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