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Napoli mette le ali alla Juve Matri segna il gol del risveglio

Il bomber lancia il successo: "Finalmente! Di solito se calcio bene non ci prendo". Squadra più tranquilla con Pirlo. Buffon: "A volte essere sotto pressione serve"

Stephan Lichtsteiner festeggia con Alessandro Matri
Stephan Lichtsteiner festeggia con Alessandro Matri

Anelka può attendere. Come era logico che fosse. La Juventus è capace di andare avanti con le proprie gambe, senza ricorrere subito al mercatino dell'usato più o meno garantito. A Verona, dove nessuno aveva ancora vinto nell'era Corini e dove negli ultimi anni aveva raccolto due pareggi e una sconfitta, la Signora si è imposta 2-1. Super gol di Matri e raddoppio di Lichtsteiner, ben servito da un tacco di Giovinco: al Chievo poco è servita la rete di Thereau, se non a fare crescere i rimpianti per un primo tempo quasi regalato. La Juve, stuzzicata, ha poi messo la partita in ghiaccio: Buffon non ha compiuto un solo intervento, Pirlo è tornato a regalare tranquillità, la difesa si è assestata e persino De Ceglie ha fatto il suo e anzi. L'abbraccio del Napoli, insomma, è durato una notte soltanto: i bianconeri preferiscono rimanere single, anche se è chiaro che il gennaio 'horribilis' appena trascorso ha rivitalizzato il campionato proponendo questo testa a testa ufficializzato anche da Conte alla vigilia del match.
Se tutto rimarrà nei confini della rivalità sportiva, ci sarà da divertirsi prima e dopo lo scontro diretto, in programma il 1° marzo al San Paolo: evitando gli eccessi potrebbe saltare fuori un'intrigante seconda parte di stagione. «Noi dobbiamo pensare soltanto al campo - ha detto alla fine Alessio, il vice dello squalificato Conte -. Se il Napoli sarà più forte, lo dimostrerà sul campo. Non badiamo ad altre cose che lasciano il tempo che trovano. Sappiamo qual è la nostra forza».
Ieri se ne è accorto il Chievo. Andato subito sotto e poi incapace di reagire fino alla ripresa, quando i gol da rimontare erano diventati due. Dieci minuti e via: tocco sotto di Vidal, botta al volo di sinistro di Matri e palla all'incrocio dei pali opposto. Poi, pochi minuti prima dell'intervallo, contropiede da manuale, assist cieco di Giovinco e botta mancina di Lichtsteiner pure questa all'incrocio.
Punto e fine della trasmissione, anche se la successiva rete di Thereau ha tenuto in vita il match senza che però Buffon corresse pericoli. Una Juve normale, che non ha ammazzato la partita, è bastata a portare a casa i tre punti e a ritrovare la serenità che Conte aveva cercato di trasmettere all'intero ambiente nella conferenza di vigilia: adesso la truppa avrà una settimana per preparare al meglio la sfida casalinga contro la Fiorentina di sabato prima di andare a sfidare il Celtic nell'andata degli ottavi di Champions.
Se il peggio è passato, insomma, lo capiremo presto: «Le prestazioni non sono mai mancate - ha recitato Alessio - ma è un periodo in cui gli avversari segnano al primo tiro. È successo anche qui a Verona, ma stavolta non è bastato. Anche se in occasione del loro gol noi siamo stati un po' disattenti». «Finalmente posso godermi un bel gol, visto che quando calcio bene non prendo mai la porta - è il commento di Matri -. Alla fine eravamo un po' tesi, non possiamo negarlo: ci siamo messi in difficoltà da soli, ma è andata bene così.

Io titolare? Ci sono gerarchie che vanno rispettate, ma non mi accontento di fare la riserva: si può sempre provare a cambiarle».
La Juve prova a ripartire, insomma. Con Anelka in panchina e l'ammissione di Buffon: «A volte essere sotto pressione aiuta. Forse nell'ultimo mese avevano dato troppe cose per scontate».

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