Sport

Nel Giro a ostacoli in nome dell'ambiente sorride solo l'Ewan bis

Corridori costretti a lanciare borracce in cesti, incidenti causati dalla raccolta di mantelle

Nel Giro a ostacoli in nome dell'ambiente sorride solo l'Ewan bis

È un Giro ad ostacoli, dove i corridori ormai devono fare di tutto e nei ritagli di tempo corrono e fanno qualche volata. Ieri è toccato a Caleb Ewan, 26enne australiano mettere ancora una volta e per la seconda volta in questo Giro, tutti in fila. Alle sue spalle un ottimo Davide Cimolai, poi Tim Merlier. È un Giro ad ostacoli. È un ciclismo da Giochi senza frontiere, che pensa a pedalare, correre e rincorrere, con l'unico intento quello di guadagnare tempo o perlomeno di non perderlo, anche se dal 1° aprile scorso, i corridori sono anche tenuti a non assumere in bicicletta posizioni pericolose (super tuck, ndr) e a tenere pulite le strade. Quindi, in nome di una rinnovata coscienza green, ecco che i corridori non possono buttare per strada carte, cartine e stagnole, così come le borracce vanno gettate solo nelle apposite green-zone o in alternativa lanciate al volo in appositi canestri di raccolta, neanche fossero Michael Jordan.

È un ciclismo molto green ma anche un po' folle, che chiede ai corridori del Giro e non solo a loro, di rispettare l'ambiente (e andrebbe anche bene), con regole perlomeno da rivedere. Occhio alla gabba, occhio alla borraccia, occhio alla stagnola, occhio alle green-zone, occhio a tutto, poi se un corridore si distrae: abbattiamolo, così impara! È un ciclismo estremo, fatto però di regole estremiste. Sono dell'altro ieri le immagini dell'ammiraglia del Team BikeExchange che tampona inavvertitamente Pieter Serry sulla salita verso San Giacomo ad Ascoli Piceno. Immagini che sono diventate in un amen virali e hanno fatto il giro del mondo. «L'errore c'è stato ed è stato grave, una sciocchezza imperdonabile - ammette senza problemi il team manager della formazione australiana Brent Copeland -. Ci siamo scusati subito con il corridore e il suo team (Deceuninck Quick Step, ndr), che hanno accettato le nostre scuse, però alcune riflessioni vanno pur fatte. Il nostro direttore sportivo (Gene Bates, ndr), che inavvertitamente ha tamponato Serri è stato escluso dal Giro, quindi deve affrontare due settimane e mezzo di squalifica. Ma in un momento di emergenza come questo a causa della pandemia, la sanzione ha un'aggravante: tra tamponi, limitazioni nei viaggi e quant'altro, sostituirlo è praticamente impossibile. Oggi (ieri per chi legge, ndr), per esempio, Matthew White dovrà dirigere la squadra e al tempo stesso guidare l'ammiraglia, districandosi tra borracce, giubbini e cartacce. È saggio per la sicurezza?». E ancora: «L'altro ieri la nostra ammiraglia è stata chiamata davanti dai commissari e in quel frangente è avvenuto l'incidente. Beh, la giuria aveva chiamato l'ammiraglia per riconsegnare al nostro team una mantellina raccolta poco prima...

Siamo in corsa, in una fase caldissima, e si pensa a riconsegnare gli indumenti: c'è qualcosa che non va».

Commenti