Il grande trionfo del kazako Iglinskiy, la tremenda beffa per Vincenzo Nibali. La Liegi-Bastogne-Liegi, vero campionato del mondo di ciclismo, con il suo percorso impietoso che premia solo corridori veri e completi, riserva all'Italia un epilogo crudele: partito in fuga solitaria a venti chilometri dal traguardo, il campione siculo si è visto raggiungere a pochi metri dal traguardo di Ans dal kazako, che è riuscito a superarlo e a staccarlo di qualche secondo.
"Mi spiace, ho fatto tutto bene, ma mi sono mancate le gambe negli ultimi metri. Comunque non finisce qui: questa è la corsa che amo di più. L'anno prossimo sarò di nuovo qui": così l'amaro commento di Nibali.
L'enorme delusione per l'Italia è compensata comunque da una prova complessiva molto buona, con Gasparotto, Scarponi e Nocentini nel gruppetto dei primi inseguitori.
Si chiude così la campagna del Nord, con un bilancio tutt'altro che deludente: dopo il terzo posto di Nibali alla Sanremop, in queste classiche l'Italia porta a casa due terzi posti (Ballan al Fiandre e alla Roubaix), due secondi posti (Pozzato al Fiandre e Nibali a Liegi), nonchè la vittoria di Gasparotto nell'Amstel Gol Race. Davvero niente male per una nazione data in crisi irreversibile.
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