inviato a Madonna di Campiglio
Felipe ha parlato prima di lui, di lui che è il leader. Felipe si è detto certo che dovesse trovarsi davanti in classifica, e di molto, lo spagnolo lo aiuterebbe. Felipe ha corso meglio di lui nelle ultime gare del 2012, di lui Alonso, di lui il leader. Per questo Felipe ci crede e Fernando fa finta di credere a tutte queste belle cose. E dice «certo che lo aiuterei», e dice «non sarebbe la prima volta e neppure l'ultima, si fa questo per il bene della Rossa». Ma la Ferrari adesso è lui. Per cui la sua è una dichiarazione d'intenti che suona come una contraddizione in termini. Si vedrà. Però il cioccolatino al brasiliano lo offre: «Felipe è uno dei migliori piloti del mondo, l'ho sempre detto, e tutte le volte vedo facce sorprese. Certo, sono strane stagioni come quella appena passata, con un simile vantaggio sul compagno. Ma sono un caso. Io mi aspetto Felipe più vicino, sarebbe un aiuto per il team, per alzare il nostro livello con una bella competizione interna.
Scusi Alonso, Vettel e la Red Bull l'accusano di pensare troppo alla politica.
«Non mi sento particolarmente bravo in questo. Io guido macchine. Per cui quelle dichiarazioni mi hanno sorpreso. Ma erano parole un po' confuse
senza senso. Dicevano che Vettel è sereno perché non legge i giornali, ma poi aggiungevano che il team faceva tutto per tenerlo tranquillo. Per cui leggeva i giornali
».
Ali flessibili, mappature, gialli sulle bandiere, crede che la la Red Bull si sia meritata il titolo?
«Alla fine chi vince ha meritato. Nel senso che il trionfo finale, tanto più quando è per pochi punti, è frutto di tante cose e di decisioni (si riferisce anche a quelle regolamentari, ndr) che possono cambiare la storia del campionato. È sempre successo così ai vincitori. A Schumacher con la Ferrari, a me con la Renault, ora a Vettel. È lo sport. Anche nel calcio. Si assegna lo scudetto e poi c'è chi va a ripensare ai rigori non dati, ai fuorigioco
».
E allora che cosa è mancato alla Ferrari?
«La prestazione a inizio campionato. Da metà in poi abbiamo più o meno fatto il nostro lavoro. Non eravamo super veloci, non potevamo lottare per pole e vittoria, ma sapevamo che restando sempre a podio, avremmo potuto lottare per il titolo».
Sarebbe cambiato qualcosa con mago Newey (il progettista Red Bull) a Maranello?
«Lui ha fatto grande quel team, non si saprà mai che cosa avrebbe realizzato qui».
Schumi aveva atteso 5 anni per vincere il primo titolo con la Ferrari. Poi ne ha conquistati 5 di fila.
«Allora potrei permettermi di mancare il titolo anche quest'anno
per poi iniziare a vincerne da quello successivo
La Ferrari è il team più importante nella storia della F1. Alzare la coppa mondiale vestito di rosso è l'obiettivo. E lotterò per farcela. Ma non sento l'obbligo di riuscirci per forza».
L'hanno eletta miglior pilota 2012?
«Sì, ma non serve ad avere più punti, per cui...».
L'avversario più forte?
«Lo sapremo solo in Australia. Il pilota più forte, come dico da tempo, è invece Lewis Hamilton».
L'inglese è passato alla Mercedes. La McLaren si è indebolita e lui anche trasferendosi nel team tedesco?
«No, resteranno sempre rivali molto forti. Quanto a Lewis, vedrete, vincerà delle gare».
È servita la lezione di Jerez 2012: primo test e 2 di ritardo? Quest'auto è stata progettata usando interamente la galleria del vento Toyota di Colonia. Quella usata anche dalla McLaren.
«Non ci sono dubbi. Ora ho più fiducia. Lo scorso anno, al primo test, avevamo cambiato radicalmente gli scarichi per via dei problemi tra dati della galleria e pista. Quest'anno dovrebbe essere tutto normale. Fu da record un distacco del genere. Non si ripeterà. Credo sia impossibile partire peggio dell'anno scorso».
Dunque, fu tutta colpa della galleria?
«Non credo. Certo, è capitato che in galleria un'ala ci desse vantaggi di 2 decimi e in pista ci rallentasse. La verità è che ci è anche mancata la capacità d'inventare. Siamo rimasti indietro su alcune cose
penso alle novità, vedi i diffusori e altro. Non siamo stati all'avanguardia».
E se accadesse di nuovo nonostante l'uso di una galleria del vento aggiornata? Vorrebbe dire che è colpa degli ingegneri di Maranello.
«Vediamo, abbiamo cambiato molto nell'organizzazione. Dobbiamo avere fiducia nei nostri capi. Io devo solo pensare a guidare».
Si immagina un giorno in squadra assieme a Vettel?
«Noi piloti seguiamo quanto decide la squadra. Per me nessun problema, non lo è mai stato.
Lui il leader che pensa solo a guidare. Lui il leader che dice sarebbe un piacere stare con Vettel. Facciamo finta di credergli.
Twitter: @bennycasadei
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