"Non solo Balo-El Shaarawy io punto molto su Osvaldo"

Intervista a Gigi Riva / "Questa Italia ha grandi attaccanti: in Brasile per vincere Cagliari-Juve? Quando segnavo io non perdevamo mai..."

"Non solo Balo-El Shaarawy io punto molto su Osvaldo"

Non ha potuto seguire da vicino gli azzurri agli Europei di Polonia e Ucraina per un fastidioso infortunio alla spalla, che non gli permetteva di muoversi e gli rendeva difficile dormire. Ora, Gigi Riva, team manager dell'Italia, sta molto meglio e non vede l'ora di tornare a svolgere il suo lavoro accanto a Cesare Prandelli. Il miglior marcatore della storia della Nazionale (35 reti in 42 partite) continua a seguire da Cagliari, dove abita, le sorti del calcio italiano che, secondo lui, non è così in crisi come sembra.

Visto che siamo vicini al Natale, ci faccia un regalo. Lei che lo conosce bene, ci spiega perché Cesare Prandelli è speciale?
«Lui semplifica tutto quello che appare difficile. Ha calma, pazienza e intelligenza. Doti non comuni. Non è mai nervoso e, grazie alla sua tranquillità, riesce sempre a prendere le decisioni migliori».

La nostra Nazionale può vincere il Mondiale 2014 in Brasile?
«Credo di sì. Il secondo posto agli Europei ha dato morale. Abbiamo un gruppo solido e dei giovani in crescita».

Uno dei giovani più in evidenza è El Shaarawy. Può diventare un top player anche a livello mondiale?
«Ha tutte le carte in regola per diventarlo: 20 anni, rapido, tecnico e con grande fiuto del gol. Non gli manca nulla».

E vede il Faraone in coppia con Balotelli nel futuro? O Mario non metterà mai la testa a posto?
«Io credo nella coppia El Shaarawy-Balotelli e devo spendere delle parole a favore di Mario. In Nazionale si è sempre comportato benissimo. Con me ha un ottimo rapporto, abbiamo parlato più volte e lo ritengo un grande attaccante e una persona corretta. Spero che il City riesca a farlo ragionare. Altrimenti è ora che cambi aria, magari tornando nel nostro campionato».

C'è qualche attaccante che le piace nel campionato italiano?
«Osvaldo della Roma. Uno tosto, che per diventare un campione dovrebbe solo limitare certi atteggiamenti aggressivi. È completo e vede la porta come pochi»

Crede che la crisi economica del calcio italiano abbia facilitato l'ingresso in Serie A di tanti giovani?
«No. Non è quello il motivo. Credo che l'arrivo dei giovani sia stato un necessario cambio generazionale. È accaduto anche in passato».

Secondo lei, però, qual è la prima cosa da fare per rilanciare il settore e riportare il campionato italiano ad essere il primo in Europa?
«Un punto da cui partire sarebbe l'approvazione della famosa legge sugli stadi. La costruzione di nuovi impianti darebbe una svolta importante».

Del caso Is Arenas che ne pensa?
«A Cagliari è stata usata troppa fretta. Bisognava aspettare che lo stadio fosse pronto del tutto. Se si fosse aspettata l'agibilità, non ci sarebbero state polemiche».
Perché, Totti escluso, è così difficile trovare vere "bandiere" oggigiorno? Gente come Gigi Riva che ha giocato (e vinto) per tutta la carriera con la stessa squadra...
«Perché ora si guarda solo al denaro. L'esempio più ferrato è Ibrahimovic: vado dove mi pagano di più, il resto non conta. Ai miei tempi avevano significato anche la maglia, i compagni, l'allenatore».

Domani il suo Cagliari affronta la Juventus: partita impossibile per i rossoblù?
«Nel calcio niente è impossibile. Però la squadra di Conte mi sembra proprio la più forte. Non ha punti deboli».

Quali sono i segreti dei bianconeri?
«La continuità di rendimento e la capacità di ripartire subito dopo una sconfitta. Questo deprime le avversarie. Prendiamo l'Inter: si era avvicinata tantissimo e poi ha perso a Bergamo contro l'Atalanta. La Juve, invece, non sbaglia mai due partite di fila. Non dà tempo alle avversarie di rientrare in corsa».

Lei invece ha segnato diversi gol da giocatore alla Juve...
«Ai miei tempi Cagliari-Juventus era un duello apertissimo. Ricordo di aver fatto sei reti ai bianconeri e, quando segnavo io, non perdevamo mai (in effetti 3 vittorie e 2 pareggi quando Riva è andato a segno, ndr)».

Ma il Cagliari si salverà?
«Certo. Ci sono squadre nettamente inferiori ai sardi. Il Cagliari ha alcuni giocatori di assoluto spessore».

Adesso che il dolore alla spalla sta scomparendo, possiamo star tranquilli: la vedremo al seguito della Nazionale

nel 2013?
«Ora sto decisamente meglio e spero di poter essere presto con gli azzurri. Non so se già per la prima partita (amichevole a febbraio con l'Olanda, ndr), ma dalla seconda sicuramente sì».


Gigi Riva

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