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La nuova vita di Alberto Gilardino, dal ritiro alla panchina

Poche settimane dopo l'addio al calcio giocato, l'ex campione del mondo Alberto Gilardino ha bruciato le tappe. Dopo avere preso il patentino da allenatore, è stato assunto dal Rezzato (serie D) come vice allenatore e direttore tecnico

La nuova vita di Alberto Gilardino, dal ritiro alla panchina

Tre settimane. Ad Alberto Gilardino sono bastate la miseria di tre settimane per trovare una nuova collocazione nel mondo del calcio. A neanche un mese dall'annuncio del ritiro dal calcio giocato, il campione del mondo di Germania 2006 è pronto a tornare in pista. È stato ingaggiato dal Rezzato, ambizioso club di Serie D, come allenatore in seconda e direttore tecnico. Un doppio incarico che non spaventa l'ex attaccante - tra le altre - di Milan e Parma, pronto a scalare nuovamente le gerarchie del calcio italiano. Questa volta, però, senza segnare il violino, l'esultanza con cui ha festeggiato per una vita i suoi gol di rapina.

Quante volte abbiamo sentito parlare di calciatori incapaci di costruirsi un futuro dopo una carriera sulla cresta dell'onda? Per fortuna ci sono for di eccezioni. Come quella rappresentata da Alberto Gilardino. Classe 1982, dopo quasi 20 anni di gol tra Italia e Cina - qualcuno ricorderà la sua fortunata esperienza al Guangzhou insieme a Marcello Lippi - il "Gila" si è rimesso subito in gioco. Prima iscrivendosi e portando a termine il corso per diventare allenatore, poi accettando l'offerta di un club di Serie D per mettere in pratica quanto imparato dietro alla scrivania e in anni di frequentazione (da assoluto protagonista) del mondo del pallone. La gavetta non lo spaventa e infatti l'ex centravanti della Nazionale è appena diventato il nuovo allenatore in seconda - e direttore tecnico - del Rezzato, società che a dispetto della scarsa fama quest'anno punta ad andare in Serie C.

In carriera Gilardino ha segnato 188 gol in serie A. Davvero niente male per un calciatore che ha segnato un po' ovunque, facendosi apprezzare per le sue doti tecniche e umane. Al Rezzato, come racconta la Gazzetta dello Sport, lavorerò a fianco del tecnico Luca Prina, suo amico dai tempi di Biella, quando Alberto giocava con un paio di scarpini usati per 15 anni per ragioni di scaramanzia ("senza di 'loro' non riesco a segnare", la confessione del "Gila" secondo i suoi vecchi compagni di squadra).

Senza contare che alle sue dipendenze ci saranno giocatori di assoluto valore come Bruno e Sodinha.

Gilardino li guiderà dalla panchina, indossando la tuta e mettendo momentaneamente da parte il violino da lui suonato ben 188 volte in A.

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