Nuovo dramma per Thorpe: braccio a rischio

Nuovo dramma per Thorpe: braccio a rischio

Un tunnel senza fine. Non c'è pace per Ian Thorpe, cinque titoli olimpici e 11 mondiali vinti in un passato che sembra davvero troppo lontano per essere vero: perché nella vita dell'ex campione di nuoto fatta di molti alti, ma davvero troppi bassi, c'era ancora spazio per l'ennesimo choc. Dopo i ricoveri per depressione e abuso di farmaci e alcol, la Thorpedo della piscina adesso rischia di perdere l'uso del braccio sinistro: l'indiscrezione è dell'edizione on line del Sydney Morning Herald. L'australiano è ricoverato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Sydney dove sta lottando contro un'infezione contratta a seguito di un intervento chirurgico cui si sarebbe sottoposto in Svizzera, dove ha casa. Le condizioni sono serie, ma l'ex campione non è in pericolo di vita.
Il manager di Thorpe, James Erskine, ha smentito che l'australiano rischi di perdere il braccio, dicendo solo che non potrà più nuotare a livello agonistico. Pratica che l'olimpionico ormai aveva abbandonato, tra addii, ritorni e immancabili flop. Perché a 31 anni (ne compirà 32 il prossimo ottobre) Thorpe di vite ne ha già vissute tante: a 24 anni l'addio alla piscina, la stessa che lo aveva reso una celebrity. Uno stop inatteso proprio prima del mondiale in casa a Melbourne, dove Thorpe fu solo un fantasma, costretto ad apparire nel finale per discolparsi dell'ombra del doping che lo aveva avvolto. Uno dei tanti colpi dai quali l'australiano ha provato a difendersi. Modello fuori dalla piscina, pioniere dei costumoni a guaina, Thorpe fino al 2005 ha scritto la storia del nuoto: poi la decisione di farsi da parte, tra discese e risalite. Cinque anni fuori dall'acqua e poi l'ennesima virata: alla vigilia dei Giochi di Londra, nel marzo 2012, decide di rituffarsi in piscina, giocare ancora le sue carte. Ma ai Trials di Adelaide il sogno olimpico si infrange sul cronometro che non è più suo fido alleato: e da quel flop il ragazzo di Sydney forse non si è mai ripreso.

Dopo aver dominato il nuoto mondiale vincendo 9 medaglie olimpiche, il campione è stato risucchiato un buco nero, un abisso fatto di alcol e farmaci. In clinica per disintossicarsi, lo scorso 3 febbraio era stato ricoverato nuovamente dopo essere stato trovato in stato confusionale. Ora a Sydney l'ennesimo choc e una nuova battaglia.

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