Obiettivo sopravvivere È la prova del nove per Germania & Brasile

Tanti sono i loro titoli. Hitler era al potere l'ultima volta che i tedeschi non passarono il primo turno

Obiettivo sopravvivere È la prova del nove per Germania & Brasile

Nove Coppe del Mondo conquistate in due non sono un'etichetta sufficiente a far dormire sonni tranquilli. Germania e Brasile arrivano con il fiato sospeso e un po' di apprensione all'ultima gara del girone eliminatorio con il rischio di chiudere l'avventura mondiale al primo turno. E se entrambe staccheranno il pass, la possibilità di un confronto diretto negli ottavi a Saransk il 2 luglio - una rivincita «anticipata» rispetto alla semifinale trionfale per la Mannschaft e disastrosa per la Seleçao - è più che concreta.

I campioni del 2014 e i grandi favoriti di questa edizione non hanno saputo archiviare la pratica nei primi 180' e ora hanno il destino nelle proprie mani: sconfitta all'esordio per i tedeschi di Löw e vittoria acciuffata nel recupero della seconda sfida, ma oggi contro una Corea del Sud già battuta due volte al Mondiale e fuori dai giochi - salvo ribaltoni - avranno bisogno di due gol di scarto per non dipendere da Messico-Svezia (c'è un'ipotesi di arrivo a tre a 6 punti dove conterebbe la differenza reti generale); i verdeoro di Tite aspettano ancora il Neymar migliore (troppo nervoso nelle prime due gare e «catechizzato» dai senatori del gruppo nell'avvicinamento alla gara con la Serbia dopo gli insulti a Thiago Silva) e finora non hanno certo esaltato, avendo la meglio sull'ostica Costarica solo dopo il 90'. L'avversario di oggi, beffato dalla Svizzera con strascico di polemiche politiche, ha ancora chance di qualificazione e si affiderà all'estro degli «italiani» di Roma Kolarov e Milinkovic-Savic.

Nella storia del Mondiale, la Seleçao si è fermata al primo turno tre volte - l'ultimo nel 1966 - mentre la Germania ha subìto tale onta solo nel 1938, con Hitler al potere. All'epoca si giocavano solo gare a eliminazione diretta e i tedeschi uscirono per mano della Svizzera dopo i tempi supplementari. E da quando, nel 1986, ai Mondiali c'è anche il girone F, non ha mai vinto una squadra che fosse stata inserita in questo raggruppamento. Appunto quello dei teutonici che fanno gli scongiuri, con Löw che pensa a un'altra rivoluzione soft (chi rischia il posto stavolta è Müller, dieci gol totali nei Mondiali precedenti) per salvare una Germania sull'orlo di una crisi di nervi. Intanto due membri dello staff tedesco sono stati sospesi per la rissa con la panchina svedese dopo il gol di Kroos nella sfida di sabato scorso, rissa che ha fatto infuriare il ct degli scandinavi Andersson («condotta schifosa e antisportiva»).

In casa Brasile Coutinho ha il morale alle stelle per i due gol già segnati, mentre l'infortunio di Douglas Costa priverà Tite dell'uomo capace di spaccare le partite. Ma l'osservato speciale è sempre O Ney, che stasera deve anche evitare il pericolo «giallo» in quanto diffidato. Il ct difende il suo numero 10, tacciato di essere un simulatore: «Le sue lacrime dopo l'ultima partita? Per questa squadra ho pianto anche io, al mio debutto contro l'Ecuador. Neymar sta recuperando la sua forma migliore, non è giusto caricargli sulle spalle troppe responsabilità».

Undici confermato (con Gabriel Jesus ancora preferito a Firmino) e nella rotazione della fascia, il capitano sarà oggi l'interista Miranda: «Se non fossimo a nostro agio quando c'è pressione, non potremmo giocare nella Seleçao».

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