Operazione alla schiena. È lotta contro il tempo per rivedere Nibali in sella

Intervento alla vertebra: l'obiettivo è accelerare il recupero per non saltare Vuelta e Mondiale

Operazione alla schiena. È lotta contro il tempo per rivedere Nibali in sella

Pau Una punturina. Una piccola punturina non di botulino, perché Vincenzo Nibali non si deve fare bello, ma deve tornare ad essere forte. Una punturina di un materiale che possa cementificare e stabilizzare la 10° vertebra toracica che Vincenzo si è fratturato settimana scorsa quando mancavano quattro chilometri al traguardo dell'Alpe d'Huez.

Vi ricordate? Ad un certo punto la strada si è fatta stretta, due moto della Gendarmerie sono andate a restringere ulteriormente la sede stradale e il nostro campione è stato costretto a piegare tutto sulla destra, tanto da sfiorare le transenne e andando ad intercettare la tracolla di una macchina fotografica che si è andata ad impigliare nel manubrio del siciliano che è rovinato pesantemente per terra. Si è capito subito che l'incidente era grave. Prima la radiografia alla postazione mobile del Tour, poi la Tac all'ospedale di Grenoble, hanno confermato la frattura composta della vertebra.

Adesso, per ridurre al minimo il periodo d'inattività e rimettere quanto prima in bicicletta lo Squalo, si è pensato a questo piccolo intervento che avverrà la prossima settimana in day-hospital. L'obiettivo è quello di accelerare i tempi, per provare ad essere al via della Vuelta (scatta il 25 agosto prossimo, ndr), passaggio fondamentale per poter uscire bene dalla corsa spagnola e sperare di poter avere una condizione all'altezza di questo nome per provare a puntare al mondiale di Innsbruck (30 settembre, ndr).

«Dopo aver consultato vari specialisti e dopo un attento esame delle condizioni cliniche di Vincenzo e delle prospettive future - ha spiegato il dottor Emilio Magni, medico sociale della Bahrain Merida -, abbiamo ritenuto opportuno sottoporre la prossima settimana il nostro capitano ad un piccolo intervento di vertebroplastica percutanea. Quello che interessa adesso è la salute di Vincenzo e su questo stiamo lavorando. Poi, in un secondo tempo, valuteremo con tutto lo staff i tempi di recupero e il programma da svolgere per consentire a Vincenzo di arrivare al Mondiale di Innsbruck in buone condizioni fisiche. Ma la priorità, in questa fase, non è tanto l'attività, ma il suo perfetto recupero fisico».

Insomma, è necessario un piccolo intervento, questo è frutto di un consulto con il neurochirurgo avvenuto in Svizzera, alla clinica Ars Medica di Gravesano, e suggerito dal professor Franco Combi, responsabile sanitario del Sassuolo calcio che in questi giorni si è interfacciato telefonicamente con il dottor Magni. «È in pratica un'iniezione di un "cemento biocompatibile nel corpo della vertebra fratturata per cementificare la vertebra ci ha spiegato Paolo Slongo, allenatore del fuoriclasse siciliano -. Questo dovrebbe consentirci di rimettere Vincenzo in bicicletta il prima possibile. Se tutto sarà ok, tra una settimana potrebbe già ricominciare a pedalare. La Vuelta? Al momento resta il nostro piano A.

Chiaro che in Spagna non andremo alla ricerca del risultato, ma per svolgere un certo tipo di lavoro in funzione della sfida iridata. Se questo non sarà possibile, allora attueremo un piano B. Ma io resto fiducioso e voglio pensare che la strada per Innsbruck passi dalla Spagna».

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