Paolini, una piccola gigante che batte la sconfitta col sorriso

Swiatek troppo forte. Da Jasmine una lezione di serenità. E oggi ci riprova in doppio con la Errani. Ko anche Bolelli-Vavassori

Paolini, una piccola gigante che batte la sconfitta col sorriso
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Bisogna prenderla col sorriso così come ha fatto Jasmine Paolini, che poteva essere la giocatrice più bassa della storia a vincere a Parigi ma nella sconfitta è rimasta gigante. È stato insomma un risultato annunciato quello con Iga Swiatek, al suo quarto Roland Garros negli ultimi cinque anni (e al quinto Slam della carriera): troppa la differenza, e non solo di centimetri, contro la numero uno del mondo, una che ha i piedi da centometrista e talento perfetto per la terra rossa. Ma Jasmine, appunto, alla fine ha sorriso.

È finita 6-2, 6-1 in 68 minuti, con la polacca che dopo essere stata sotto 1-2 con break all'inizio, ha infilato 10 game consecutivi. A quel punto la Paolini si è ribellata allo zero nel secondo set, e questo è un altro esempio di quanto sia cambiata negli ultimi 12 mesi: un anno fa era uscita al secondo turno ed era al numero 54 del ranking, quest'anno sale in Top 10 (domani sarà settima al mondo) e con la speranza concreta di essere alle finali Wta di novembre. Insomma un trionfo, considerato che l'aspetta ancora oggi la finale del doppio con la Errani (contro Gauff-Siniakova alle 11.30, «good luck» le ha detto la Swiatek) ed anche perché il piatto d'argento riservato alla seconda glielo hanno consegnato Martina Navratilova e Chris Evert in persona: «Mi sono emozionata: Martina ha detto a me che sono incredibile, ed è stato incredibile! Giocare con Iga è la sfida più complicata che può accadere oggi nel tennis: mi sa che per batterla dovrò allenarmi con un uomo, e bure bravo. Comunque sono stati i giorni migliori della mia vita, e non è ancora finita». Poi i ringraziamenti in italiano e nel polacco della mamma, da vera fidanzatina del tennis globale. E mentre Iga si emoziona e quasi piange, Jasmine sogna: «Sono stati 15 giorni incredibili: ho giocato un tennis di alto livello, sono felice per me, per la mia famiglia e per il mio team. Se mi avessero detto due settimane fa che mi sarei ritrovata in finale, non ci avrei creduto, ed essere 7 del mondo mi fa strano. La notorietà? Se i risultati continuano così ben venga». Poi ci sono i soldi vinti (1,2 milioni), e Jasmine la prende sempre col sorriso: «Non so cosa ne farò, sono una persona semplice».

Il sabato italiano è allora così, con due finali perse, perché anche Bolelli e Vavassori cedono a Pavic-Arevalo 7-5, 6-3 nella seconda finale Slam consecutiva finita ko.

Ma pazienza, oggi c'è appunto una nuova occasione e comunque domani Jannik Sinner sorriderà leggendo la nuova classifica mondiale. Poi arriverà la stagione dell'erba, e per noi non è mai stata così verde.

Finale maschile: Alcaraz-Zverev, ore 14.30 su Eurosport e Discovery+.

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