"Da Parigi a Tbilisi. Là portabandiera, qui porto i miei bimbi"

La regina della scherma Arianna Errigo inizia domani il suo 13° Mondiale: "Con noi pure la tata"

"Da Parigi a Tbilisi. Là portabandiera, qui porto i miei bimbi"
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Un mese fa ha regalato all'ultima stoccata l'ennesimo trionfo europeo a squadre, a conferma che il fioretto non può fare a meno della sua capitana. Arianna Errigo: donna, mamma di due gemelli, portabandiera e campionessa di tutto. Un poker perfetto, la realizzazione di tutti i desideri, che si sono avverati grazie all'incredibile longevità di TsunAry, come la chiamano in molti. Ma gli obiettivi non mancano per la 37enne carabiniera, che è a 48 metalli tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei e a un passo da quota 50.

Arianna, domani inizia la rassegna iridata di Tbilisi. Sarà il suo 13° Mondiale.

"Sì, verranno con me anche i piccoli, mio marito-coach Luca Simoncelli e la tata, che ci dà una mano perché comunque sono sempre due bimbi".

Stefano e Mirea hanno cambiato la sua vita. Sono nati 4 mesi e mezzo prima dell'ultimo Mondiale, quello di Milano del 2023 in cui lei ha raccolto un oro a squadre e un argento individuale.

"Resta l'impresa più bella della mia carriera, è stato stupendo e con significati infiniti. Ho un ricordo bellissimo perché appunto ritornavo in pedana dopo la maternità e una stagione saltata per la gravidanza. Fare il Mondiale in casa mi ha permesso di giocarmi le carte per arrivare all'Olimpiade ed essere nominata portabandiera".

Cosa ha significato per lei essere l'alfiere azzurro?

"Un'emozione indescrivibile perché io mi sono sempre misurata nel mio sport, ho sempre vissuto nella mia bolla. Lì non rappresenti solo la scherma, ma un Paese. Dico la verità: io neanche ci speravo, era una cosa così grande che non l'avevo neanche messa nella lista dei desideri, quindi è stato bellissimo e per me equivale a una vittoria. L'argento a squadre di Parigi? Per il percorso fatto ci meritavamo anche l'oro, però ce lo teniamo stretto".

Nel discorso davanti a Mattarella le sono uscite anche delle lacrime.

"Ho cercato in tutti i modi di lanciare un messaggio per sfruttare il momento. Ero molto emozionata, e anche se dovevo solo leggerlo, avevo un'agitazione incredibile".

Campionessa anche giù dalla pedana: ha ricevuto il premio Fair Play Menarini.

"Facciamo uno sport in cui prima e dopo l'incontro salutiamo l'avversario e l'arbitro con la mano. Quando sei più piccolo pensi solo a vincere e basta. Poi negli anni capisci che la vita è oltre la scherma e ricevere questo tipo di premi ti dà sicuramente una riconoscenza che va al di là delle medaglie".

Come riesce a gestire la scherma e il ruolo di mamma?

"Con i bimbi è sempre una sorpresa, nel senso che la programmazione la faccio perché sono abituata a farla, ma viene puntualmente stravolta. I tempi li dettano loro, e quindi è tutto più complicato, in più crescono, hanno esigenze diverse, quindi anche io mi ritrovo a stravolgere la mia routine o quant'altro. Però per me è bellissimo così, sono felicissima".

Ci vuole destrezza, non solo in pedana.

"Con due gemelli forse quella ci vuole più fuori che nella scherma".

Sarà un mondiale senza Cerioni come cittì del fioretto: un addio che ha sorpreso tutti da fuori. E lei come l'ha vissuto da dentro?

"Ha sorpreso anche noi, perché è arrivato a metà anno e con la stagione già avviata. Non è stato semplice assorbire il cambiamento. Credo sia a conti fatti il miglior ct che uno possa avere, perché ha vinto, stravinto in Italia.

Gli sarò sempre riconoscente per la fiducia che ha avuto dal primo istante, in un momento in cui tanti mi volevano far fuori, e probabilmente sarebbe stato anche più facile farlo, avendo io già un'età avanzata. E invece lui, quando sono rimasta incinta, ha scommesso su di me e sul mio ritorno per il Mondiale di Milano. Nessun altro avrebbe avuto il coraggio di fare una scelta del genere".

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