Azzurri a lezione da Collina, tanto per andare preparati su regole e interpretazioni per i prossimi campionati europei. Il responsabile della commissione arbitrale continentale è partito però dal match-fixing, cioè dai rischi legati al mondo delle scommesse e delle combine, ponendo l'accento sui personaggi che alimentano questo tipo di circuito. In un secondo momento Collina ha affrontato anche le novità regolamentari del pallone.
Collina è apparso soddisfatto: «Ho fatto incontri - ha detto - anche con altre nazionali e oggi, tra gli azzurri, ho apprezzato attenzione e interazione». C'è un regolamento più attento a prevenire la triste pratica del gioco violento: «Credo che oggi il gioco del calcio debba proteggere sempre più l'integrità fisica dei giocatori. Si gioca a velocità e intensità superiori rispetto al passato, ovviamente aumentano le occasioni di contatto e i rischi di infortunio per gli atleti. Serve, allora, maggiore attenzione a derminati interventi che hanno la potenzialità di creare danno fisico all'avversario. Potenzialità e non volontarietà, perché nessuno accusa chi commette un fallo di voler far male all'avversario. I giocatori devono capire di aver rispetto per il loro collega e non metterlo nella condizione di subire, ancorché in maniera involontaria, un infortunio che possa pregiudicare il futuro professionale».
L'ex arbitro numero uno al mondo ha sottolineato anche come in questo incontro con gli azzurri sia stato fatto un focus sulla "tripla sanzione": «All'Europeo il giocatore che all'interno dell'area di rigore, portiere o difensore che sia, fa un onesto tentativo di giocare il pallone, e arriva leggermente in ritardo commettendo fallo, non sarà più punito con cartellino rosso, rigore e squalifica per la gara successiva, ma sarà solo ammonito e sanzionato col penalty». Poi ha aggiunto: «Adesso non c'è la non obbligatorietà dell'ammonizione per fallo di mano, quando un giocatore interrompe un passaggio tra due avversari.
Oppure la scelta di far rimanere sul terreno di gioco chi è infortunato se le cure sono brevi, senza l'obbligo di farlo uscire dal campo».Infine una domanda non gradita su Rizzoli: «Mi auguro che sia lui a dirigere la finale? Banalissima domanda... Che ho ricevuto quando arbitravo...». L'Italia spera che in finale ci siano Conte e i suoi ragazzi.
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