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«Prandelli, io sono pronto Tifo Immobile re del gol»

Firenze L'urlo di Pepito a Prandelli: «Italia, io sono pronto. Penso positivo, sogno di andare ai Mondiali. Certo, devo giocare queste ultime partite, dimostrare che sto bene fisicamente. Penso di essere capace di dare una mano alla Nazionale».
Un appello Pepito-style: sottovoce, educazione massima, senza voler mettere in difficoltà Prandelli. Un messaggio rassicurante al ct. Anche se Cesare, che conosce alla perfezione le cose di casa viola - non fosse altro perché ormai è un fiorentino d'adozione, vive in pieno centro -, di recente aveva espresso dubbi circa la possibilità di portare Rossi in Brasile, nonostante straveda da anni per l'attaccante. Ma il terzo infortunio al ginocchio è stato brutto per tutti, anche per il ct azzurro. Adesso, con queste parole, cambia lo scenario.
E non solo: nella disfatta della Fiorentina col Sassuolo in mezzo al campo è nato un fiore, il gol del 2-4, un capolavoro geometrico sull'asse Borja-Rossi, anche se la triangolazione non è stata sufficiente ai viola per riprendere in mano la partita. Però quel gesto ha rilanciato prepotentemente Pepito: «Mi dispiace che non sia servito...ma è stato bellissimo. É arrivato dopo mesi veramente duri. Ce l'ho fatta grazie all'appoggio della squadra, della mia famiglia e di Luke Bongiorno, il mio fisioterapista. Dedico la rete anche alla tifoseria viola, che mi ha sempre sostenuto».
É stata una via crucis per Rossi, il viola però ha mostrato carattere e determinazione nella fase rieducativa: «Non ho mai avuto paura di smettere, ma tanto dispiacere per non aver dato continuità dopo 4 mesi stupendi con i viola (il 5 gennaio scorso, quando si è infortunato, era capocannoniere del campionato con 14 gol, ndr). La voglia di tornare protagonista è stata più forte di qualsiasi timore».
Si torna sulle parole di Prandelli. Il ct ha battuto spesso su questo tasto: «Voglio uomini in condizione fisica eccellente perché sarà un Mondiale molto faticoso».
«Non sono ossessionato da questo - ha spiegato Rossi - io sono pronto per tutto. Ma intanto voglio vincere domenica prossima a Livorno e chiudere la pratica quarto posto».
Al Picchi ritroverà Rinaudo, una sorta di "Robocop" che gli franò addosso in un algido pomeriggio di inizio gennaio nel derby del Franchi: «Con lui, dopo l'incidente, ci sono stati diversi contatti e quando lo vedrò gli stringerò la mano. Fu un intervento di gioco, non voleva farmi male».
La brutta notte di Roma non si può dimenticare: «Che dispiacere... Tutti si aspettavano una partita di calcio... Non è stato uno bello spot bello per noi italiani. Bisogna cambiare, ma non so in che modo. Dobbiamo migliorare».
Appello all'inizio e alla fine, Rossi strizza l'occhio al mondiale ma spinge in alto un giovane, magari un concorrente azzurro: «Mi farebbe piacere che la classifica cannonieri la vincesse un giovane, Ciro Immobile».

Ma in Brasile vuole andarci Pepito.

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