Prandelli: «Rosico senza panchina ma il flop al mondiale brucia ancora»

Firenze Cesare Prandelli ha voglia del profumo dell'erba tagliata e dell'olio canforato. Ha voglia di riprendersi in mano una squadra dopo la delusione del Mondiale e la vicenda col Galatasaray: «Non ho più ansia di rincorrere qualcosa, ma dentro ho una motivazione forte. Sto rosicando, vorrei tornare in campo ad allenare, a vedere crescere una squadra. Cerco una sfida impossibile...Sì, ripartirei anche dalla serie B...».

L'ex ct spiega: «Vincere è il sogno di qualsiasi allenatore e tifoso, ma io cerco un percorso tecnico perché la parola “progetto” non mi piace. Ditemi se negli ultimi vent'anni un progetto ha funzionato in Italia. Se lo trovate vi pago un caffè... Juve a parte, che è ripartita dalla B qualche tempo fa e ha programmato tutto bene. Io penso a realtà come Empoli, Frosinone, Chievo dove è possibile applicare questo tema. I grandi club hanno rincorso il risultato, non un progetto tecnico. La verità è che le squadre che vincono sono come la Juventus, società nelle quali i dirigenti sono sul pezzo 24 ore su 24 e possono dare sostegno ogni giorno al proprio allenatore». E ora avanti tutta: «Dall'estero qualche proposta è arrivata, dall'Italia niente». E la Nazionale? «Sono abituato a prendermi le responsabilità, ecco perché ho fatto un passo indietro, ma resto legato alla Federazione. Conte è una garanzia e ha già impresso il suo marchio. Io però la Nazionale la guardo in differita perché mi provoca ancora forti emozioni.

Sono fatto così: tricolore, inno e maglia azzurra sono elementi che vanno al di là di tutto e chi non capisce questo...». Il campionato per ora sembra non cambiare mappa: «Juve sempre favorita. Balotelli? Farà un grande Europeo». Prandelli che vuol ripartire a ogni costo: «Vorrà dire che prenderò un procuratore». E ride.

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