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Juve, anche per orgoglio

Primi 45' brutti con il Pafos, la piccola di Champions. Nella ripresa McKennie e David levano la Signora dall'imbarazzo e raddrizzano la classifica europea

Juve, anche per orgoglio
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Due gol al Pafos e la Juventus ritrova un minimo di serenità: McKennie e David (entrambi già a segno contro il Bodo/Glimt) firmano la seconda vittoria di fila in Champions permettendo alla classifica di tornare nuovamente accettabile. Di questi tempi non è poco ("da tre stagioni si sbaglia la squadra buttando via soldi", ha sentenziato Marchisio al podcast di Gazzetta), in attesa di sfidare Bologna e Roma in campionato per tentare una rimonta anche lì.

La Signora del primo tempo è una squadra molle e distratta: Spalletti lancia Zhegrova, David è al centro dell'attacco ma è come se non ci fosse, Miretti dovrebbe dare qualità al centrocampo ma ne azzecca poche, Koopmeiners e McKennie sono spesso fuori posizione. Risultato: i ciprioti sono inizialmente più pericolosi e Di Gregorio deve mostrarsi sveglio anche su un involontario tentativo di autogol di Cambiaso, dopo che già Anderson Silva era andato vicino al vantaggio con un tocco di tacco. La Juve è tutta in un destro a giro di Yildiz e in un colpo di testa ravvicinato di Koopmeiners: soprattutto, però, è la manovra della squadra di Spalletti a mostrarsi lenta e prevedibile. Di contro, il Pafos gioca con personalità, sfiora il vantaggio con Dragomir (destro al volo dal limite dell'area, su calcio d'angolo) e colpisce un palo con Anderson Silva: appena prima dell'intervallo, lo sciagurato David si mangia un gol quasi fatto dopo un colpo di testa di Kelly su azione d'angolo. Ai punti, senza dubbio meglio i ciprioti pur se la Juve ha tenuto il pallone per il 64% del tempo e ha calciato dieci volte verso la porta ospite contro le sette degli avversari: i numeri però a volte non dicono tutto e il gioco espresso da Locatelli e compagni non è stato apprezzato nemmeno dai presenti allo Stadium, i cui mugugni sono stati numerosi e rumorosi.

Conceicao, appena entrato, regala energia nuova: Spalletti butta dentro anche Openda (out Locatelli) per una squadra con ancora più attaccanti, ma il vantaggio arriva per merito di McKennie, sul cui destro nulla può Michael. Il Pafos accusa il colpo e si sbilancia: Conceicao si scatena, Yildiz ricama e David (addirittura) segna il 2-0 che in pratica chiude la gara.

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