Oggi è la giornata internazionale della felicità e a Maranello hanno un'idea precisa su come festeggiarla. Una Ferrari così autorizza a sognare. La pole di Charles Leclerc non è un biglietto della lotteria uscito per caso. È il frutto di un lavoro incredibile evidenziato dal terzo posto di Sainz a 6 millesimi da Verstappen e da altri due motori Ferrari tra i primi sette. Stupiscono quasi di più il sesto posto di Bottas con la Alfa Romeo Sauber e il settimo di Magnussen con una Haas che ha appena incominciato a conoscere. Quest'anno il motorone è quello made in Maranello ed è una notizia fondamentale nella ricerca della felicità visto che da l'altro giorno i motori sono congelati e non potranno più essere toccati per quattro anni. L'idea della SF 75 con i suoi fianchi larghi e scavati è vincente, ma a dare un extra power è certamente il motore che sembra essere nettamente il migliore in pista.
La Ferrari non partiva in pole nella prima gara dell'anno dal 2007 quando in Australia era stato Kimi Raikkonen a scattare davanti a tutti. Per poi restarci fino alla fine della stagione conquistando quello che resta l'ultimo mondiale ferrarista. Ma non corriamo troppo. La reazione giusta, matura, responsabile è stata quella di Charles Leclerc che non ha gridato come un pazzo dopo aver conquistato la pole all'ultimo giro in Q3. È quasi sembrato che volesse tenersi la gioia per qualcosa di più grande. Ha imparato sulla sua pelle, proprio qui in Bahrain dove conquistò la prima pole della sua vita ferrarista (2019) e poi ancora lo scorso anno a Montecarlo, che la gioia vera è quella della domenica. «È una bellissima sensazione ha detto a caldo - Avevamo delle speranze per questa nuova opportunità, perché era l'opportunità per tornare davanti per noi. Abbiamo lavorato bene come team per ritrovarci di nuovo nella posizione per lottare per il vertice. La sessione è stata complicata, non ero totalmente contento della mia guida. Però sono riuscito a fare il giro giusto nel Q3, ma c'è ancora tanto margine di crescita. E ora dobbiamo chiudere il weekend con un acuto».
La battaglia è con la Red Bull. Verstappen è lì a 0123, attaccato («Siamo andati a corrente alternata», ha detto il campione in carica). Carlos Sainz che in Q2 era stato davanti a Charles e nel primo stint in Q3 pure, è rimasto a 6 millesimi da Max, sfiorando la prima fila. In qualifica gli manca ancora qualcosa rispetto al compagno, ma nella gestione delle gomme potrebbe sorprendere.
Gli altri sono lontani. La Mercedes è realmente in crisi con Hamilton a 0680. Gli altri sono tutti a più di un secondo con la sorpresissima Bottas ad aprire la fila del resto del mondo con l'Alfa Sauber e il motorone Rosso.
Scatterà di fianco al suo ex compagno e davanti al giovane Russell che ha sbagliato il giro di lancio in Q3. Se la rivoluzione si giudica dall'inizio, beh sembra proprio sia partita bene.Un rimescolamento così non se lo aspettava nessuno. Anche se forse il merito più che delle regole è del motore Ferrari.
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