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Rossa quarta e non sa perché. Ma meno male che c'è Leclerc

Quarto crono per Charles, Vettel ancora fuori dai 10. Il monegasco: "Non me lo aspettavo". Pole di Bottas

Rossa quarta e non sa perché. Ma meno male che c'è Leclerc

Dobbiamo capire. La Ferrari risorge (come si può risorgere restando a 7 decimi dalla pole), ma non capisce il perché. Esattamente come quando finisce doppiata. Ma almeno sorride. E oggi conta soprattutto questo. Il Bottas che non ti aspetti, ma soprattutto la Ferrari che neppure Charles Leclerc pensava di poter avere tra le mani. Due lampi inattesi illuminano le qualifiche del Gran premio dell'Eifel, il gran premio di Germania mascherato con il nome della regione che ci ha messo i soldi. La pole Mercedes resta un classico e siamo ormai a 11 su 11, ma almeno davanti non c'è il solito Hamilton (ne ha ottenute 8), battuto di 0256 dal compagno di squadra gasato dalla vittoria in Russia, arrivata dopo che era andato a pregare e a farsi benedire in una chiesetta all'Isola d'Elba nei giorni successivi alla gara del Mugello. Il finlandese si è ripreso la pole su una pista dove conta davvero poco (solo 3 volte su 18 ha poi vinto chi partiva davanti), ma la sua prestazione avrà un gran peso sul morale. Lui ci crede ancora nonostante i 44 punti di distacco. E al via comunque occhio ai ragazzi terribili là dietro con Max un po' incavolato perché alla pole ci aveva creduto dopo il miglior tempo al primo tentativo in Q3.

A sorprendere davvero è stata però la Ferrari che non frequentava i quartieri alti della classifica dal Gran premio d'Ungheria quando Charles scattò al quinto posto. La SF1000 era riuscita a scattare in seconda fila solo una volta, nella prima delle due gare di Silverstone quando la Ferrari aveva tentato il tutto per tutto con un assetto carico che più carico non si poteva. Il segreto della resurrezione inattesa va cercato proprio nell'assetto, nella temperatura decisamente invernale e nel fatto che ci sia stata solo un'ora di prove prima delle qualifiche. Hanno influito più questi attori delle piccole novità aerodinamiche portate. «Sono contento, non me lo aspettavo», ha ammesso Leclerc. «Dobbiamo capire» avrebbe detto Binotto in versione Crozza o Crozza in versione Binotto (la differenza è poca). «Abbiamo fatto dei piccoli step sulla vettura, evidentemente sono piccoli passi che vanno nella direzione giusta», ha aggiunto Charles. Partire quarto di fianco a Verstappen subito dietro alla coppia Mercedes è un bel punto di vista. Finalmente Charles può pensare a una gara con destinazione paradiso che in questo momento storico significa il podio. Le gomme al via saranno uguali per tutti (soft) ed è difficile che Vettel (fuori dai dieci ancora una volta) possa inventarsi qualcosa montando le medie in partenza. Seb continua a essere un caso. Ripete «con questa macchina non potevo fare di più», ma poi prende quasi mezzo secondo dal suo compagno. Non riesce proprio a venirne fuori. Non ha commesso errori particolari, è solo che non riesce a trovare il ritmo del suo compagno. Charles si è preso la seconda fila con l'ultima zampata a disposizione quando ha scavalcato la Red Bull di Albon di 12 millesimi. Un colpo dei suoi.

Appena ritrova la fiducia riesce a dimostrare perché la Ferrari abbia scelto lui per il futuro.

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