Sagan ennesima caduta, la maglia gialla evita guai

BergeracDue modi di interpretare la corsa, con lo stesso obiettivo: mettere al sicuro il risultato. Il lituano Ramunas Navardauskas decide di gettare il cuore oltre l'ostacolo, e provare il tutto per tutto in chiave successo di tappa. Vincenzo Nibali, appena supera il cartello dei cinque chilometri al traguardo, alza il piede dall'acceleratore e lascia fare ai velocisti, in chiave difesa della pellaccia e della sua maglia gialla. Il lituano avanti tutta, e la maglia gialla avanti voi. «In certi momenti, soprattutto quando piove, bisogna usare la testa», dice Vincenzo nel dopo tappa.

A due chilometri e mezzo dal traguardo Peter Sagan finisce invece gambe per aria, Nibali ha già deciso da un po' di togliere il disturbo. Chi si toglie la soddisfazione di vincere una grande tappa, con un colpo da maestro è proprio il lituano Navardauskas, che getta le basi del suo successo di tappa con un'azione a 13 km dal traguardo che gli consente di inanellare un altro successo di grande prestigio dopo la vittoria nell'undicesima tappa del Giro dello scorso anno: «Chiunque vorrebbe vincere una tappa al Tour. Credo che sia il sogno di tutti i corridori. Io oggi l'ho coronato». Una vittoria strappata con i denti, resistendo al gran ritorno del gruppo che gli arriva alle spalle di soli 7 secondi.

Nonostante la pioggia torrenziale, Sagan resta invece ancora

all'asciutto di vittorie. «Sono dispiaciuto e un po' arrabbiato - dice lo slovacco in vena di battute -. Mi dà fastidio cadere proprio oggi, visto che lunedì devo andare in vacanza. Come ci vado adesso: tutto grattato?».

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