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Sarri sconfitto due volte: in campo e a parole Tifosi infuriati. E Agnelli...

Tecnico nei guai. Il ko a Napoli, pochi tiri, meno 8 punti su un anno fa e le frasi al miele per l'ex club

Sarri sconfitto due volte: in campo e a parole Tifosi infuriati. E Agnelli...

Poi dici, il destino. Nainggolan ha qualche conto in sospeso. Uno l'ha fatto pagare alla Roma. Un altro, altrettanto caro, l'ha pagato l'Inter nel senso di Marotta e di Conte che, sull'argomento, ha fatto, come gli accade spesso, la quarta scimmietta, quella che non parla, quella che non sente, quella che non vede e quella che si volta dall'altra parte. Il pareggio del belga ha frenato l'Inter che ha invece scaricato i propri nervi al fischio di chiusura della partita con il Cagliari. Ma quel gol di Nainggolan è proprio un segno beffardo che ricorre puntualmente nel gioco del calcio, l'ex, venduto , ripudiato, bocciato, l'ex che ti mette nei guai e ti fa saltare i nervi, già scoperti a prescindere grazie all'accumulatore salentino la cui fuga dinanzi alle proprie responsabilità o errori fa parte del repertorio. Stellini in sala stampa è riuscito nell'impresa di smentire il capitano Handanovic e questo è un altro coriandolo del carnevale calcistico che hha avuto, poi, a sera, la sua sfilata migliore e clamorosa, nello stadio San paolo. Rino Gattuso, un altro ritenuto modesto, mediocre, inadatto a gestire le vicende milaniste, si è preso la bella rivincita in tre giorni, prima eliminando la Lazio dalla coppa Italia quindi smascherando la Juventus del suo collega Sarri. E' stato proprio il Napoli ha condannare il suo ex comandante, ecco un altro scherzo del destino, si fa per dire. Perché in questo caso il destino te lo vai a cercare e se una delle edizioni più povere del Napoli ha scherzato la Juventus, dall'altra l'allenatore di quest'ultima ha ribadito di non avere i fondamentali per guidare la squadra bianconera. Non li ha per pelle, per testa, non li ha avuti in passato e non li avrà in futuro, lo ha confermato lui stesso, involontariamente, nel dopo partita. Prima ha pronunciato queste parole che fanno infuriare i tifosi bianconeri e non soltanto i tifosi: Se proprio dovevo perdere, almeno l'ho fatto contro i ragazzi a cui sarò legato per sempre. Quindi, a domanda perfida se pensasse ancora, come pensava nell'era Napoli anti Juve, che c'è bisogno di indossare le maglie a strisce per avere un rigore, ha replicato:Infatti noi quest'anno non l'abbiamo più a strisce abbiamo avuto sei rigori a favore e sei contro, probabilmente è l'ora di rifare le maglie vecchia maniera. Un fine umorista, si potrebbe dire, un battutista da avanspettacolo, visto il ruolo che attualmente occupa, si potrebbe aggiungere. Ma tant'è. Conte e Sarri corrono per il titolo di campione d'Italia e sono figli della loro educazione sportiva, forse non soltanto quella sportiva. Il primo, come si usa dire a Napoli, chiagne e fotte, il secondo è un ex bancario che ha avuto la fortuna di trovare un brillante nell'uovo di Pasqua e, per questo, di considerarsi ricchissimo. Del resto hanno ragione loro, sono alla guida di squadre illustri, si giocano lo scudetto, con l'ombra di Simone Inzaghi che, rientrando tra gli scherzi di carnevale, potrebbe risultare la sorpresa finale.

Anche in questo caso sarà destino.

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