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Le scuse show di Seb "reietto" a Hamilton "santo"

Vettel: «Colpa mia». Il no comment Ferrari su perché Marchionne abbia cambiato il motorista Sassi

Le scuse show di Seb "reietto" a Hamilton "santo"

Davanti al plotone mediatico di Zeltweg siedono uno a destra e l'altro a sinistra. Uno vestito di rosso Ferrari che, purtroppo, stavolta sembra rosso vergogna, e l'altro che indossa bianco Mercedes, colore che evoca una purezza che non c'è. E' solo un'impressione, infatti. Solo un gioco cromatico fra umori opposti. Perché la conferenza così come l'ha sceneggiata abilmente la Fia ci offre un reietto e un santo. Da una parte Seb che a Baku ha preso a sportellate Hamilton e per questo viene ora costretto a pubbliche scuse dalla Fia; dall'altra Lewis che con sguardo fintamente talare prova a fare il santo, accetta le scuse e dà lezione sulla retta via che la F1 dovrebbe seguire. Ovviamente, dimenticandosi dei guai suoi. Vedi processi, vedi Melbourne 2009 e Trulli.

Questo non per alleviare le colpe di Vettel, ma per sottolineare che non siamo di fronte a un reietto e a un santo ma a due fenomeni imperfetti. Solo che il mega show voluto dalla Fia giustamente desiderosa di smarcarsi dal comportamento del tedesco, ha fatto sì che da una settimana il ferrarista non passi secondo senza chiedere scusa al mondo. Non sono fiero, chiedo scusa così ieri in Austria, sul momento avevo pensato che Lewis avesse frenato apposta, non è vero niente, colpa solo mia. Mi dispiace, potessi tornerei indietro, non vedo l'ora di cambiare pagina, spero Lewis abbia capito, l'ho anche chiamato il giorno dopo.... Ed Hamilton a confermare: E' vero, e quando ci siamo sentiti gli ho chiesto di spiegare a tutti che non avevo frenato apposta come invece aveva detto lui. Quanto, a caldo, ad aver commentato che era una vergogna che un campione avesse fatto così, questo lo confermo. Ma ora guardiamo avanti, senza rancori.

E avanti stanno guardando la Ferrari e Marchionne. Maranello non commenta l'indiscrezione pubblicata ieri dal Giornale sul cambio (confermato) al vertice del reparto motori con la rimozione o spostamento ad altro ruolo di Lorenzo Sassi, l'ottimo tecnico papà del motore ibrido ormai da tempo al livello di quello Mercedes. A Vettel è stato chiesto anche di questo, domandate a un livello più alto ha risposto. La decisione, come anticipato, è tutta di Marchionne. Inspiegabile da un punto di vista sportivo, visto che la Ferrari guida il mondiale, spiegabile invece a livello industriale pensando ai cambiamenti di uomini spesso introdotti da Marchionne nelle aziende del gruppo. Qualcuno osserva come nel 2019 sia in previsione il potenziamento dell'ibrido sui modelli di serie e da qui la possibile destinazione di Sassi a quel reparto. Si vedrà. Se così fosse la rimozione non sarebbe per l'insoddisfazione di Marchionne ma per potenziare un altro reparto. Basta che non si impoverisca quello che sta più a cuore ai tifosi.

Tanto più che ora si vocifera che le mansioni di Sassi potrebbero essere affidate a tre ingegneri.

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