Se i morti valgono meno degli insulti «territoriali»

di Filippo Grassia

Vallo a capire il giudice sportivo Giampaolo Tosel. È implacabile con Borja Valero al quale affibbia 4 giornate di stop per una mano di troppo sulla giubba dell'arbitro. Decreta la chiusura di curve e distinti Sud dello stadio Olimpico (il ricorso dei giallorossi è stato respinto ieri dall'Alta Corte del Coni) per i cori di discriminazione territoriale. Ma è buonista all'eccesso con gli infami striscioni esposti dalla curva Juventina in occasione del derby: «Quando volo penso al Toro» e «Solo uno schianto». Appena 25mila euro di multa «per avere suoi sostenitori, al 10' del primo tempo e al 12' del secondo tempo, esposto due striscioni insultanti la memoria della tragedia di Superga». Come dire che infangare i morti di quello schianto sulla collina torinese vale poco più del «m...a» urlato per tutta la partita dai ragazzi delle scuole calcio al portiere Brkic e punito con una mancia di 5mila euro.
Un paradosso. Caro Tosel, stavolta l'hai fatta grossa. Perché la memoria di chi ha perso la vita in una giornata di tregenda, e fra questi non solo i giocatori del Toro con i loro dirigenti e allenatori, ma anche tre giornalisti, non può valere la miseria di 25mila euro. In qualsiasi religione i morti sono sacri, rispettati e onorati. Perfino gli atei si comportano allo stesso modo con i famigliari e gli amici che passano ad altro mondo. L'unico a pensarla diversamente è Tosel, fin troppo supino e consenziente di fronte a norme aberranti. Siamo sicuri che avrebbe sospeso mezzo stadio (già recidivo di suo) se quegli striscioni avessero preso di mira napoletani, milanisti o fiorentini. In questo caso però manca la discriminazione territoriale. E allora il giudice sportivo, invece di usare la mazza, evita persino di calcare la mano sull'ammenda. Era accaduto qualcosa di simile anche in occasione degli aberranti inviti al suicidio rivolti a Pessotto. «Dai, non siamo ipocriti: striscioni offensivi li abbiamo fatti anche noi sui loro morti. Anche cori pesanti», ammettono su Facebook gli ultras granata di «Noi del Toro». Vorrà dire che gli immancabili striscioni contro un'altra tragedia, quella dell'Heysel, si porteranno appresso una multa delle stesse dimensioni. Ma è ben più grave, caro Tosel, disprezzare i morti che dare adito a discriminazioni territoriali, per quanto di dubbio gusto.
Mi domando se le Forze dell'Ordine, incapaci di bloccare quegli striscioni all'ingresso dello stadio, riusciranno a prendere provvedimenti seri contro gli autori di un simile deformante spettacolo. Basta visionare i documenti filmati.

Mi chiedo anche se la Juventus cercherà di fare chiarezza all'interno della sua tifoseria.
Se non ci indigniamo, e anche di brutto, finiremo chissà quante altre volte nel tritacarne di un calcio senza cultura e senza etica. A meno che non sia questo che vogliamo.

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