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Se i soldi non sono tutto. Vlahovic, Gosens & C. e quei no al ricco emiro

Newcastle miliardario ma terz'ultimo. I campioni temono di svalutarsi e preferiscono le big della A

Se i soldi non sono tutto. Vlahovic, Gosens & C. e quei no al ricco emiro

C'è chi dice di no. Anche perché non sempre i soldi fanno la felicità e possono comprare tutto. È il caso del ricchissimo Newcastle del fondo arabo PIF che, finora, ha collezionato una serie incredibile di pali e due di picche sul mercato. Tra i no roboanti quelli incassati da Dusan Vlahovic e Robin Gosens, che ai Magpies hanno preferito rispettivamente Juventus e Inter (fatta anche per Caicedo in prestito dal Genoa). Anche a costo di guadagnare di meno.

Il motivo è semplice: i campioni vogliono vincere e lottare per i massimi traguardi, temendo in caso contrario di vedere il proprio valore svalutarsi. Scenari che oggi il Newcastle non può garantire a causa del terz'ultimo posto in classifica in Premier League. Anzi il rischio della possibile retrocessione spaventa i giocatori di prima fascia. Si spiegano così i rifiuti di Jesse Lingard (Manchester United), Coutinho (ha preferito andare all'Aston Villa), Andrea Belotti (Torino) e Dele Alli (Tottenham), tanto per fare dei nomi. Lo stesso Vlahovic avrebbe potuto guadagnare molto di più in Inghilterra se avesse accettato le avance del club di PIF, che era pronto a mettere sul piatto uno stipendio monstre da 10-12 milioni annui per accaparrarsi il bomber serbo. Niente da fare. Vlahovic indosserà sì una maglia bianconera, ma quella della Vecchia Signora del calcio italiano: oggi il suo agente Ristic sbarcherà a Torino per completare gli aspetti burocratici dell'accordo fino al 2026 (7 milioni a stagione più premi) con opzione per il 2027, dopodiché appena Vlahovic si sarà negativizzato volerà a Torino per le visite mediche e firme di rito.

Da un colpo all'altro di mercato: Gosens, oltre alle copertine dei giornali, ha in comune con Vlahovic il fatto di aver declinato il corteggiamento dello sceicco Bin Salman, che gli offriva un contratto fino al 2025 da 3,5 milioni più 1 di bonus all'anno. La freccia tedesca ha preferito passare in prestito con obbligo di riscatto (25 milioni) all'Inter (oggi le visite mediche), dove guadagnerà un po' meno (contratto fino al 2026 da 2,5 milioni più 1 di bonus a stagione), ma avrà la possibilità di vincere lo scudetto e lottare per il vertice. Tutta un'altra storia. D'altronde anche le super potenze attuali come PSG e Manchester City ci hanno messo un po' di tempo prima di arrivare al top. Come dimenticare il rifiuto di Kakà nel gennaio 2009 ai petrodollari di Al Mansour, che lo voleva a tutti i costi al Manchester City. Anche all'ombra della Torre Eiffel sono serviti anni prima di inaugurare la parata di campioni.

La svolta arrivò proprio grazie al Milan nell'estate 2012, quando i rossoneri cedettero le loro stelle Ibrahimovic e Thiago Silva alla società dello sceicco Al Thani, che prima si era accontentato di ottimi giocatori pagati a peso d'oro. Insomma, il Newcastle dovrà centrare qualche risultato di prestigio per attirare i big. Con buona pace di quelli che pensano che nel calcio comandino solo i soldi...

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