Torino «Se qualcuno vuole mettere la testa sotto la sabbia per non vedere quello che abbiamo fatto finora, la prendo e gliela tiro fuori io per i capelli». Alle 14,20 di un martedì uggioso, Antonio Conte non perde la calma stile Mourinho, ma lancia un messaggio forte e chiaro: «Non abbiamo motivi per deprimerci, anche se abbiamo pareggiato in casa contro il Chievo. Ho detto ai miei giocatori di continuare a dare il massimo, come è sempre accaduto finora e come dovrà essere fino alla fine. Vedremo più avanti quel che riusciremo a raccogliere. Limportante è non avere rimpianti su nulla: non badiamo al Milan, ma solo a noi stessi. Dobbiamo essere orgogliosi e soddisfatti di quanto ottenuto finora. Siamo tornati a essere competitivi, rispettati, temuti: per adesso va bene così». Vasco Rossi sarebbe orgoglioso di lui, Lucio Dalla tiferà invece Bologna da lassù ma la Juve che oggi affronterà i felsinei nel recupero del match rinviato per neve deve pensare solo a suonare uno spartito buono a portare a casa i tre punti. Lo farà con una formazione per la prima volta in emergenza, visti i contemporanei ko di Barzagli (out fino a fine mese) e Chiellini (dieci giorni): il puzzle difensivo sarà gioco forza improvvisato, «ma dobbiamo prendere il tutto come un'ulteriore occasione di crescita. Sono convinto faremo bene». Schieramento obbligato, tornando al 4-3-3 che in corso d'opera potrebbe anche prevedere l'impiego del misterioso olandese Elia al posto dell'enigmatico Vucinic: davanti a Buffon ci saranno Lichtsteiner, Bonucci, Caceres (prima volta da centrale nella sua doppia vita bianconera) e De Ceglie. Augurandosi poi che là davanti qualcuno si svegli per davvero: perché se è vero che «l'importante è che qualcuno faccia gol, non importa chi», lo è anche il fatto che delle 38 reti realizzate finora dai bianconeri (15 meno dei rossoneri), solo 15 portano la firma di Matri (10), Vucinic (3) e Quagliarella (2): «Non avendo un attaccante che si elevi in maniera impressionante sugli altri, scelgo in base all'avversario e a quello che mi trasmettono gli occhi dei miei giocatori. Vucinic? È l'elemento più talentuoso che abbiamo, me lo tengo ben stretto. Non possiamo permetterci di metterlo in discussione».
Qualcuno lo ha fatto, fischiando (non solo lui, a dire il vero) al termine del pareggio di sabato scorso, il 12° sulle 25 partite giocate finora: «I fischi fanno male ma penso siano stati il frutto della delusione per la mancata vittoria, niente più di quello - chiude Conte -. Se poi qualcuno vuole mettere la testa sotto la sabbia ». Eccetera eccetera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.