La Serie A vuole ripartire con Gabriele Gravina, numero uno della Figc, che si sta esponendo a più riprese in questo senso. Se tutto andrà per il verso giusto il 4 maggio sarà il giorno giusto per le società per tornare ad allenarsi con la commissione medica della Federazione che due giorni fa ha inviato al Governo il protocollo ufficiale a cui tutte le squadre di calcio italiane dovranno attenersi, in maniera ferrea.
I test sierologici, gli esami, i controlli e i tamponi saranno continui per i calciatori con La Repubblica che ha stimato in addirittura 1400 tamponi solo per la ripartenza: questo ingente numero servirà a coprire i calciatori e gli staff tecnici. La questione solleverà sicuramente un mare di polemiche dato che al momento i tamponi respiratori scarseggiano per medici ed infermieri impegnati in prima linea per la battaglia contro il coronavirus.
La ripresa degli allenamenti tra due settimane è ottimistica per il mondo del calcio dato che tutti i test del caso si dovranno ripetere nel corso delle settimane con i calciatori e mambri dello staff tecnico che dovranno essere costantemente sotto controllo per ridurre al minimo il rischio di contagio che, come anticipato dal protocollo inviato dalla commissione medica della Figc al governo, non potrà essere a quota zero fino a che non sarà trovato un vaccino.
La questione etica e morale che molti si stanno ponendo in questi giorni è se sia giusto destinare al calcio una parte di tamponi che al momento scarseggiano per cittadini a rischio e operatori sanitari. Da mercoledì 29 aprile la Protezione Civile validerà i test sierologici con i primi kit che saranno disponibili e utilizzabili da domenica 3 maggio, giorno in cui potrebbe finire il lockdown, anche se il condizionale è d'obbligo.
Ecco i tre punti salienti relativi ad esami, tamponi, positività di calciatori e membri dello staff e nuove positività indicati nel protocollo stilato dalla commissione medica della Figc.
1) Esami e tamponi
Tutti i calciatori e i membri dello staff dovranno essere sottoposti alle visite mediche di rito: tamponi, indagine sierologica tra le 72 e le 96 ore precedente al primo allenamento e il rilevamento della temperatura. Tutti dovranno anche compilare un questionario dove spiegheranno la loro condizione fisica giornaliera con sintomi, ultimi spostamenti o contatti con persone potenzialmente positive.
2) Positivi guariti
Qualche giocatore di Serie A ha contratto il virus ed è guarito, ma per aver sconfitto realmente il coronavirus bisogna ottenere almeno due tamponi consecutivi negativi che devono essere effettuati nel giro di 24 ore uno dall'altro. Questo varrà anche per chi risulterà positivo in un secondo momento, dunque. I guariti come Dybala, Matuidi, Rugani, Cutrone, Pezzella e tutti gli altri, però, ci sarà n supplemento di esami per capire come stanno reagendo gli altri organi potenzialmente coinvolti oltre i polmoni come il cuore ad esempio.
3) Nuove eventuali positività
In molti si sono chiesti in questi giorni: "E se qualcuno risultasse positivo, calciatore o membro dello staff, durante la ripresa degli allenamenti?". La risposta è semplice: chiunque manifestasse sintomi sarà isolato in una stanza ben aerata ma senza che nessun'altro possa accedervi: solo eventualmente le squadre di emergenza potranno farlo.
Non solo, anche perché i contatti stretti della persona positiva saranno messi in isolamento fiduciario con una sorveglianza attiva fino alla ripetizione dei test molecolari rapidi, che saranno due a distanza di un giorno e sierologici, ripetuti ogni 5-7 giorni, e verificare la loro negatività.
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