Coronavirus

Il protocollo della Figc per la ripresa del calcio: ecco tutti i punti

La commissione medica della Figc ha inviato il suo protocollo al Governo su come riprendere l'attività sportiva. Dallo screening agli allenamenti, fino ad arrivare ai tamponi: tutti i punti salienti per far ripartire il calcio

Il protocollo della Figc per la ripresa del calcio: ecco tutti i punti

Gabriele Gravina, numero uno della Figc, ha tutte le intenzioni che la Serie A torni a disputarsi in completa sicurezza, così come tutto il resto del calcio. Nella giornata di ieri la commissione medica della Federazione ha inviato al Governo il protocollo ufficiale a cui tutte le squadra di calcio italiane dovranno attenersi, in maniera ferrea, per tornare ad allenarsi dal 4 maggio. Il documento complessivo comprende la bellezza di 47 pagine con le regole di condotta generale da dover seguire durante le sedute di allenamento presso i vari centri sportivi.

La premessa d'obbligo però è che si dovrà cercare di ridurre al minimo il rischio di contagio ma nel documento si tende a precisare che fino a quando non ci sarà un metodo di prevenzione davvero efficace per debellare il virus, ovvero un vaccino, il rischio zero di contagio purtroppo non può esistere. Questo protocollo, fornito in esclusiva da gazzetta.it, servirà per la ripresa degli allenamenti dato che per le partite bisognerà atetndere l'ok da parte del Governo.

Ecco alcuni dei punti salienti contenuti nel protocollo

1) Esami e tamponi

Tutti i calciatori e i membri dello staff dovranno essere sottoposti alle visite mediche di rito: tamponi, indagine sierologica tra le 72 e le 96 ore precedente al primo allenamento e il rilevamento della temperatura. Tutti dovranno anche compilare un questionario dove spiegheranno la loro condizione fisica giornaliera con sintomi, ultimi spostamenti o contatti con persone potenzialmente positive.

2) Positivi guariti

Qualche giocatore di Serie A ha contratto il virus ed è guarito, ma per aver sconfitto realmente il coronavirus bisogna ottenere almeno due tamponi consecutivi negativi che devono essere effettuati nel giro di 24 ore uno dall'altro. Questo varrà anche per chi risulterà positivo in un secondo momento, dunque. I guariti come Dybala, Matuidi, Rugani, Cutrone, Pezzella e tutti gli altri, però, ci sarà n supplemento di esami per capire come stanno reagendo gli altri organi potenzialmente coinvolti oltre i polmoni come il cuore ad esempio.

3) Nuove eventuali positività

In molti si sono chiesti in questi giorni: "E se qualcuno risultasse positivo, calciatore o membro dello staff, durante la ripresa degli allenamenti?. La risposta è semplice: chiunque manifestasse sintomi sarà isolato in una stanza ben aerata ma senza che nessun'altro possa accedervi: solo eventualmente le squadre di emergenza potranno farlo. Non solo, anche perché i contatti stretti della persona positiva saranno messi in isolamento fiduciario con una sorveglianza attiva fino alla ripetizione dei test molecolari rapidi, che saranno due a distanza di un giorno e sierologici, ripetuti ogni 5-7 giorni, e verificare la loro negatività.

4) Sanificazione di centri sportivi e strutture

I club si sono già mossi in questa direzione e da parecchie settimane ma prima di riprendere le sedute di allenamento e di andare in ritiro andranno sanificate tutte le strutture dove andranno a risiedere le squadre, con calciatori, staff tecnico e altre persone che lavorano all'interno del centro sportivo. La pulizia dovrà essere giornaliera e la sanificazione periodica anche di pullman, mini-van, palestre e macchinari con una grande ventilazione di tutti i locali. Ci sarà poi il personale sanitario addetto ai test per il cornnavirus che dovrà essere fornito di mascherine, guanti e occhiali protettivi.

5) Maxi-ritiri blindati

Le squadre saranno costrette ad affrontare dei lunghi ritiri, permanenti e chiusi al pubblico ovviamente. Niente contatti con l'ambiente esterno ed evitare il più possibile anche tra i calciatori gli assembramenti. Se qualcuno dall'esterno dovesse avere accesso alla struttura dovrebbe farlo con mascherin, guanti e per un tempo limitato. I giocatori e gli staffa tecnici dovranno sottoporsi in maniera costante a test sierologici ogni due settimane mentre per il personale, come cuochi e addetti alle pulizie non sarà necessario.

Anche la questione dei pasti diventa di fondamentale importanza dato che i giocatori dovranno mangiare a distanza di due metri l'uno dall'altro e non dovranno entrare in contatto con il personale del ristorante, che comunque vestirà mascherina e guanti. Le società senza foresteria, ovvero senza stanze dove poter passare la notte, dovranno identificare un albergo di riferimento utilizzato in esclusiva con l'utilizzo ovviamente di stanze singole.

6) Come si svolgeranno gli allenamenti

La prima settimana di allenamento sarà quella cruciale dato che per i primi sette giorni si effettueranno ogni giorno test sierologici a piccoli gruppi e preferibilmente all'aperto. Bisognerà sempre stare a due metri di distanza dal compagno e stessa cosa in palestra con massaggioatori e fisioterapisti che dovranno indossare mascherine, guanti e occhiali per trattare i calciatori e così anche i giocatori che avranno una mascherina protettiva. Le riunioni tecniche si svolgeranno ma in video-conferenza. Per le settimane a venire, inoltre, ci sarà un piccolo e graduale ritorno alla normalità con piccoli gruppi di allanamento con simulazioni delle fasi di gioco con partitele e schemi con il rispetto delle distanza, ove possibile, e con gli allenatori e membri dello staff rigorosamente con la mascherina.

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