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Sesto posto a pari punti, ma stati di forma opposti. Ed Eto'o a forte rischio

Martedì 27 gennaio viene ufficializzato l'approdo di Samuel Eto'o alla Sampdoria. La sessione di calciomercato invernale dei blucerchiati si chiude in pompa magna: oltre al campione camerunense (che però ieri ha abbandonato l'allenamento dopo 20 minuti e rischia di saltare il derby di questa sera), sono arrivati Muriel dall'Udinese, Muñoz in prestito da Palermo, Acquah dal Parma, più i giovanissimi Correa e Bonazzoli (prenotato per fine stagione). Un mercato faraonico, reso possibile anche dalla cessione al Napoli di Gabbiadini, nel quale sono stati sborsati 25 milioni di euro. La Samp in quel momento è quarta in classifica, crede nell'obiettivo Champions ed è galvanizzata dall'entusiasmo del presidente Ferrero dalla guida di Mihajlovic.

L'altra parte di Genova il 27 gennaio è dell'umore antitetico. Dopo un buon avvio, la squadra di Gasperini è crollata. Sta finendo il mercato, non vince dal 7 dicembre, Perotti ha saltato per squalifica tutto il mese di gennaio, nel quale sono partiti improvvisamente il capitano Antonelli, Pinilla, Sturaro, Fetfatzidis, Greco e il capocannoniere Matri.

Sono passate soltanto tre settimane da quel flashback temporale. Eppure la situazione sembra essersi completamente ribaltata. Le rivoluzioni delle due squadre genovesi hanno avuto esiti opposti. Chi era in crisi è rinato, chi volava è bruscamente atterrato. La Samp ha perso 5-1 col Torino, pareggiato col Sassuolo e riperso 2-1 col Chievo. Un punto in tre gare. Il Genoa ha pareggiato con la Fiorentina, espugnato il campo della Lazio e demolito il Verona per 5-2. Ora blucerchiati e rossoblù si presentano al derby della Lanterna appaiate in classifica, a quota 35, al sesto posto e in piena corsa per l'Europa, come non accadeva dal derby d'andata 2009-10, anno in cui la Samp centrò la qualificazione ai preliminari di Champions. Gasperini ha saputo sfruttare le doti di M'Baye Niang, arrivato dal Milan e per adesso acquisto azzeccatissimo. Mihajlovic ha accusato la pressione della piazza e l'eccessiva euforia del folcloristico presidente. «Il nostro simbolo è il marinaio e io voglio vedere undici marinai che affronteranno la tempesta», ha tuonato il tecnico serbo alla vigilia del match di Marassi. «Dovremo stare attenti ai loro calci piazzati e ai loro blocchi che a volte sembrano irregolari», ha risposto Gasperini. Gestione opposta e, per adesso, risultati contrastanti. Genova è pronta a godersi la battaglia, che mai come quest'anno è tornata a profumare d'Europa.

JUVENTUS (una in più)57

ROMA47

NAPOLI42

FIORENTINA38

LAZIO37

GENOA35

SAMPDORIA35

PALERMO33

INTER32

TORINO32

MILAN30

SASSUOLO29

UDINESE28

EMPOLI24

CHIEVO24

VERONA24

ATALANTA (una in più)23

CAGLIARI20

CESENA16

PARMA (-1)10

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