Quest'anno l'ultimo atto tra Real e Liverpool si terrà a Kiev, la sua città nella quale ha vestito la maglia della Dinamo. Chi meglio di Andriy Shevchenko, che ha vinto una Champions (Manchester 2003) e ne ha perse due (Istanbul 2005, proprio contro i Reds, e a Mosca 2008), può presentare la partitissima?
Sheva, che finale sarà?
«Mi aspetto un grande match, una gara aperta con tanti gol. Chi sarà più bravo a difendere porterà a casa il trofeo».
Chi è, a suo parere, il favorito?
«Il Real ha più esperienza del Liverpool, ha una rosa che ha giocato tante finali e sa come si affronta la pressione. Ma i Reds sono una squadra tosta, non faccio pronostici».
Kiev è pronta?
«La città si è preparata a dovere (anche se c'è stato l'attacco di una ventina di hooligans ucraini nei confronti dei tifosi del Liverpool, con due feriti e due arresti, ndr). Sarà uno spettacolo unico, con alcuni tra i migliori giocatori del mondo. E poi abbiamo già avuto la possibilità di ospitare la finale di un Europeo (Spagna-Italia 4-0 del 2012)».
Lunedì scorso è tornato a Milano per l'ultima partita di Pirlo, suo ex compagno al Milan. E a San Siro è tornato a far gol, dopo appena 58, come ai vecchi tempi.
«Il gol contava poco, la cosa importante era fare divertire Andrea e il pubblico. È stato bello ritrovare tanti ex compagni. Andrea, poi, è un amico e uno dei giocatori più forti di sempre, è stato un piacere giocare al suo fianco».
Un voto al Milan di quest'anno?
«È stata un'annata difficile, ma ha finito la stagione in crescita. Finalmente ha trovato l'allenatore giusto, con l'esperienza e la mentalità giusta e, dunque, può guardare con serenità al futuro. I tifosi e la società possono stare tranquilli, perché hanno trovato un allenatore. Bisogna dare un po' di tempo per rafforzare la squadra. Aspettiamo».
Al Milan manca un Shevchenko?
«Non entro nelle scelte societarie, però mi piace Cutrone. È un ragazzo che ha fatto tanti gol e ha fatto un ottimo campionato. Ma se continua così può ancora crescere tanto».
La rivedremo mai su una panchina italiana?
«Adesso sto allenando la Nazionale ucraina, in futuro chissà. Mi piacerebbe allenare un club. Italiano? Perché no».
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