Si riparte da Marquez subito in pole E da Rossi lentissimo

Il campione del mondo davanti a Bautista, 4° Dovizioso Espargaro cade. Vale solo 10°, viaggia a mezzo secondo

Si riparte da Marquez subito in pole E da Rossi lentissimo

Si riparte da dov'eravamo rimasti. Marc Marquez davanti e dietro tutti gli altri. Più forte di tutto il campione del mondo in carica. Dal Qatar arriva la conferma di un extraterrestre nel motomondiale capace di dettare legge con un perone fratturato appena un mese fa. E di dribblare i bastoni nelle ruote di un regolamento cervellotico. Se n'è infischiato di Factory, Factory 2 e Open, le categorie varate per il mondiale 2014, lui ha aperto il gas in faccia a tutti fregandosene di gomme soffici o dure, di benzina e tutte le altre diavolerie che gli organizzatori si erano inventati durante l'inverno e ufficializzato appena a cinque giorni dal via. Un risultato l'hanno comunque ottenuto: dodici piloti in poco più di sei decimi, un equilibrio pazzesco che probabilmente si squaglierà nel deserto questa sera al semaforo verde.
Marquez, il campione che non ha bisogno dei test, saltati per infortunio, appena il gioco si è fatto duro ha picchiato come un martello pneumatico. Miglior tempo al cambio della prima gomma e pole sotto la bandiera a scacchi per ristabilire le gerarchie: bruciato per 57 millesimi Alvaro Bautista del team Gresini, sorpresa di giornata, e per 94 Bradley Smith con la Yamaha “privata”. La prima fila racchiusa in un decimo… E subito dietro ecco la prima gomma extra-soffice quella di Andrea Dovizioso con la promettente Ducati, “colpevole” del casino creato con la decisione di sfruttare la possibilità di iscriversi come Open e sfruttare tutti i vantaggi conseguenti. La rossa di Borgo Panigale appare in palla, ma soprattutto lo è il pilota di Forlimpopoli (il compagno Crutchlow alle spalle) che proprio oggi compie 28 anni e potrebbe farsi subito un bel regalo. Anche se la gara è un'altra storia in cui la verità dovrebbe venire a galla perché tutti monteranno la stessa gomma.
Ci contano gli altri big, a partire da Jorge Lorenzo appena quinto con la consolazione di scattare una tacca avanti al rivale Dani Pedrosa che vince il duello tra “seconde guide” delle ufficiali perché Valentino Rossi è la delusione di giornata: solamente decimo a più di mezzo secondo di ritardo. Per il Dottore una partenza in salita, sperando che la corsa lo riporti subito in alto. Dietro di lui Iannone, un altro che ha tradito le attese.
Si perde addirittura nel deserto invece lo spauracchio Aleix Espargarò, che per tre giorni ha fatto tremare i colossi ufficiali di Honda e Yamaha. Lo spagnolo, un podio in dieci anni di carriera, scivola due volte nella sabbia, la seconda mentre stava confezionando un giro da urlo. La riprova che nel “motomondo” il pilota fa ancora la differenza.
E allora si riparte inevitabilmente da Marquez. E' ancora lui l'uomo da battere in vista della prima gara della stagione: «Sono molto contento per questa pole, dopo aver perso una parte di pre-stagione era importante dare un segnale forte.

Abbiamo faticato nei turni precedenti, ma alla fine abbiamo ritrovato competitività». Sulla gara ha solo un'incognita: «Aspettiamo a vedere come va perché un conto è fare un giro, un altro farne molti di più al limite».

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