nostro inviato a Torino
Juve bella a metà, e senza essere a metà dell'opera. Stavolta ci pensano gli uomini d'attacco a regalare la speranza. Il Borussia si è aggrappato ad un colpo di fortuna, ma la Signora ha capito, anzi ristudiato, quanto è dura la Champions, anche se finora i bianconeri sono stati l'unica squadra di casa a vincere su sei partite giocate negli ottavi. I tedeschi ti mordono sempre, anche se non sempre riescono ad azzannarti. Tevez e Morata hanno fatto la bella coppia d'attacco. Lo spagnolo ci ha messo un gol e un assist. Buon per il futuro. Pereyra ha mancato l'ultimo gol che valeva un viaggio più tranquillo a Dortmund. Peccato per il presente.
Quell'umido ghiribizzo del pallone, quei quattro ciuffi di erba che si sono presi gioco dell'equilibrio di Chiellini, hanno acceso la luce del Borussia e spento quella della Juve: dopo 20 minuti di partita. Reus si è trovato al posto giusto nel secondo giusto per scippare palla allo stopper, segnalare il suo destino da vincente ed anche la bella vena che, minuto dopo minuto, ha preso corpo ed anima regalando la miglior faccia dei tedeschi e quella peggiore di una Juve per mezzo tempo senza gran personalità, indecisa a tutto nel gioco del centrocampo. E che dire quando, dopo 36 minuti, la squadra ha perso Pirlo. Vidal non ha dato mai segnali di protagonismo, Marchisio e Pogba un po' leggerini e poco continui. Ma loro due, almeno, hanno recuperato un po' nella ripresa.
Buon per la Juve che Tevez e Morata hanno subito interpretato la parte loro attribuita e al primo duetto, Morata insiste sulla sinistra, molla un pallone rasoterra che il portiere mani di burro traduce in un ottimo assist per il piede di Tevez, chissà mai se aiutato da quello di Schmelzer. Decimo gol in Champions per Carlitos. Ecco, quella è stata la fiammella di luce e di vita della Signora, poteva essere l'inizio di una vie en rose se non fosse che il Borussia è squadra tosta, in piena ripresa dopo le divagazioni di campionato.
Era un piacere vedere il giocare morbido e lineare di Reus , ma anche la sostanza dei centrocampisti: passaggi precisi, rapidi, con l'idea delineata. La Juve si è quasi persa là in mezzo. Tevez e Morata hanno riprovato un primo duetto, ma il colpo di testa dello spagnolo è finito fuori. Il secondo, invece, ha provocato la riaccensione della luce e una buona idea per il futuro. Borussia debole sul suo lato destro dove stavolta è finito Pogba, lanciato dall'Apache: la fucilata in mezzo all'area ha trovato il piede di Morata nel tap-in, che pareva un colpo di stecca per il gol.
Niente di meglio che ritrovare il filo del risultato, più che del gioco, pochi minuti prima dell'intervallo. A quel punto Klopp ha fortificato la difesa togliendo il blando Papastathopoulos, mentre Immobile ha continuato a perdere il suo derby: un tiro al volo fuori al primo minuto, secondo al minuto 55 (parato), il terzo (alto) al minuto 73, prima di uscire tra i fischi. Pogba ha migliorato la sua sostanza, ma ce ne vuole per essere una stella in Europa. E la Juve di conseguenza: salda la difesa, ma ancora blanda la consistenza complessiva per tenere sempre in soggezione il Borussia. Tevez ancora una volta tigre: ha messo la zampa ovunque.
Dopo 25 minuti della ripresa si è mangiato l'occasione. Più tardi si è mandato a quel paese con Lichtsteiner. Poi ha riprovato il gol (tiro deviato). Pereyra, invece, lo ha mancato con un bel diagonale. Il segnale del così è se vi pare.
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