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Una squadra è compatta, l'altra è solo propaganda

Due ore di football divertente, coppa all'Inter con merito e superiorità tecnica, già evidenziata in campionato, molti gol, due su rigore per i nerazzurri, nervi scoperti per i limiti di un arbitro

Una squadra è compatta, l'altra è solo propaganda

Due ore di football divertente, coppa all'Inter con merito e superiorità tecnica, già evidenziata in campionato, molti gol, due su rigore per i nerazzurri, nervi scoperti per i limiti di un arbitro, Valeri, privo di personalità, goffo nella corsa, frettoloso nelle decisioni e sordo dinanzi alle proteste plateali e continue dei calciatori. È il nostro football, nessuna novità. Ha perso la halma Allegri, espulso per un diverbio con la panchina nerazzurra, la sconfitta netta è anche opera sua, per la formazione mandata in campo, per il centrocampo a due, una follia come la marcatura di Brozovic affidata a Dybala, per i cambi ritardati, riassunto di una stagione maligna che non porterà a nessuna svolta, il contratto del livornese lo blinda, a meno che non sia lo stesso tecnico a farsi da parte, evento che mi sento di escludere.

La squadra ha dato segni di fatica nervosa con errori imperdonabili di De Ligt e Alex Sandro, il fatto che i due bianconeri migliori, anche sostituiti, siano stati Dybala, a fine corsa e Chiellini, di anni trentotto, ultimo rappresentante di una Juventus che non esiste più, confermano le indicazioni contradditorie di tutta la stagione. La vittoria premia i campioni d'Italia ancora in corsa per lo scudetto, non è stata la migliore Inter ma ha ancora una volta offerto l'immagine di un gruppo compatto e anche cattivo, rubando l'idea e l'identikit che appartenevano storicamente all'avversario.

Perisic è stato ancora una volta l'uomo più importante, non soltanto per i due gol, uno su rigore, ma per l'intelligenza e l'essenzialità del suo football. Lo stesso non si può scrivere e dire dei due attaccanti titolari, né Lautaro, isterico, né Dzeko hanno mai impensierito la terza linea bianconera che aveva perso Danilo e rivisto l'assetto. L'Inter doppia la coppa, sempre con la stessa rivale, stavolta con una prestazione più convincente di quella della supercoppa. La Juventus è su un binario morto.

La propaganda torinese promette un prossimo nuovo viaggio, c'è qualche romantico che crede alle favole raccontate dai portavoce del club.

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