di Tony Damascelli
C'è la Champions e i campioni, quelli veri, si presentano. Tre gol di Messi, un gol stupendo di Icardi, Mbappé tenta di rimediare alla sbandata parigina a Liverpool, Diego Costa invece recupera per l'Atletico Madrid a Montecarlo. Il resto è fuffa tattica. Si ferma soltanto il Napoli a Belgrado, contro un avversario reduce da se stesso, dalla propria gloria passata, la squadra di Ancelotti molto ha cercato di fare ma poco ha raccolto nell'unica partita senza gol della prima giornata, al contrario dell'Inter che si è svegliata dopo settanta minuti di astenia e ha trovato l'uno-due che ha steso i presuntuosi di Pochettino. C'è una differenza evidente tra una squadra allenata da un argentino, dunque Pochettino, dunque molto narcisismo da ballerini di tango, e una, anzi due, guidate dai tedeschi, dunque Klopp e Tuchel, che hanno tenuto altissimo il ritmo tra le frecce del Liverpool e il Paris Saint Germain dei tre tenores in attacco, con 5 gol in tutto che hanno premiato alla fine gli inglesi. L'Inter ha fatto quello che doveva ma non poteva, visto come ha, anzi non ha giocato per gran parte del debutto europeo, trascinandosi dubbi e limiti evidenziati nella prima fetta di campionato: lento il centrocampo, abulico Perisic, inesistente Candreva, compatta la difesa ma in avanti Icardi non può continuare a essere un uomo solo al comando, in attesa di un pallone buono da giocare. La rabbia e la fame di Vecino ha scosso il gruppo, come era accaduto nell'ultimo duello europeo a Roma contro la Lazio. Segnale buono, sul quale riflettere, o si ha fame o si esce dalla sala giochi. Comunque tre punti forti per viaggiare in Champions, contemporanei, nel gruppo, a quelli più sfacciati del Barcellona che ha messo in vetrina Lionel Messi, tre gol e fanno 104 in carriera di Champions (ottava tripletta, battuto il record di Cristiano Ronaldo).
Il Napoli non ha offerto una prova convincente, Ancelotti ha aspettato un'ora per inserire Mertens, dunque dando pericolosità alla fase offensiva che ha bisogno assoluto del belga, così come l'assenza in contemporanea di Hamsik (soltanto un quarto d'ora finale), Diawara e poi Allan, richiamato appunto per Mertens, ha privato la zona mediana di personalità, corsa e cattiveria.
Il punto non è proprio il massimo, ma meglio così che peggio.Stasera, ballo spagnolo per Juventus e Roma, a Valencia e Madrid. Per rispondere ai campioni del martedì, tocca a Cristiano Ronaldo e a Dzeko. Cerchiamo di non smentirci.
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