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Stangata su Balotelli: tre giornate di stop

Balotelli, squalificato tre turni, salterà la Juve. La società furibonda: pronta la multa. Il rientro di Milito è un problema per gli altri

Stangata su Balotelli: tre giornate di stop

Più di una sconfitta, molto peggio di un rigore sbagliato. Alcune ore dopo la sfida col Napoli, il Milan si risveglia a meno 8 dalla testa della classifica, persa subito l'imbattibilità di San Siro al primo scontro con un concorrente diretto, e Balotelli stangato (tre turni, deve saltare in sequenza Bologna, Samp e Juventus) con l'aggiunta della squalifica, per un turno (contro la Samp), della sua curva per cori "anti-napoletani" equiparati ai buuh razzisti. È una batosta dagli esiti deprimenti e che lascia sotto choc il club per qualche ora. Solo nel tardo pomeriggio il sito ufficiale è in grado di annunciare la decisione di opporre ricorso ai due provvedimenti. Il primo, più importante, e più atteso è quello riferito a Balotelli, già intuito domenica notte dopo aver preso visione delle riprese televisive. Il referto dell'avvocato Tosel è puntuale: una giornata di squalifica per la doppia ammonizione (gioco scorretto e proteste), due giornate per "espressioni ingiuriose e intimidatorie" rivolte all'arbitro, comportamento annotato dal quarto uomo, l'assistente Andrea Marzaloni, protagonista di un giallo collegato a un twitter "sospetto" datato febbraio scorso (giudizi sul conto di Balotelli). Tutto il Milan è inviperito con Balotelli.

Da Allegri che ieri mattina ha avuto un colloquio chiarificatore con l'interessato, a Galliani che ha voluto sul suo tavolo il fascicolo disciplinare dell'attaccante (10 ammonizioni, 1 espulsione, 1 squalifica per 3 turni ridotta a 2, più due gialli rimediati nei preliminari di Champions da gennaio 2013 a domenica). Il primo, pubblico, è il ricorso affidato all'avvocato Cantamessa che questa mattina riceverà il rapporto del quarto uomo Marzaloni e ne studierà i punti deboli, il secondo, destinato a rimanere privato, è la multa da infliggere e la convocazione di Balotelli per segnalare la gravità del suo comportamento. Che tutti hanno sottolineato senza farsi condizionare dall'amor di patria. Ha cominciato Allegri: «Quando la partita è finita, bisogna evitare di far confusione, non voglio più vedere crisi isteriche». Ha proseguito Abate: «Mario deve imparare a controllarsi». Ha chiuso il cerchio Gianni Rivera: «Balotelli deve mordersi la lingua e frenare certi atteggiamenti», che detto da uno che dichiarò guerra a Michelotti e alla classe arbitrale italiana dell'epoca, fa davvero notizia.

Balotelli ha qualche motivo per lamentarsi con gli arbitri: in ogni partita c'è almeno un fallo da rigore nei suoi confronti, non si contano i falli, le trattenute e gli interventi carogne, col Napoli è passato sotto silenzio il fallo tattico di Behrami che ha scatenato l'ira finale del giovanotto bresciano, tenuto a stento a freno da Amelia, De Jong e Nocerino. La rabbia che ha dentro, come sostiene qualcuno, viene da lontano ma non è più in un cortile dove è possibile il regolamento di conti contro gli insulti o i falli gratuiti. Per la prima volta, la curva milanista è stata squalificata per un coro definito "discriminazione territoriale", la canzonetta oscena cantata in tutti gli stadi per offendere i napoletani.

Per la prima volta, la società si è schierata al suo fianco, patrocinando il reclamo per evitare la chiusura del secondo anello blu.

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