L'Italia minorenne sbarca per la prima volta nella sua storia alla finale dell'Europeo Under 17 (venerdì alle 18 contro la vincente tra Russia e Svezia), da sempre una delle vetrine più interessanti del panorana calcistico internazionale: battuti i padroni di casa della Slovacchia (gol di Pugliese e Capradossi). Gli azzurrini di Daniele Zoratto, allievo, anche nelle alchimie tattiche, di Arrigo Sacchi si sono presentati con tre attaccanti del Milan (Fabbro, Vido e Di Molfetta) e con il brillante fantasista del Napoli Tutino.
In un recente passato nella rassegna continentale dei «babies» si sono consacrati campioni come Kroos, Hazard, Fabregas e Piquè. Ma quest'anno ha fatto rumore l'assenza della Spagna, a dimostrazione che il laboratorio dei talenti iberici inizia a perdere colpi. Bene ha fatto la Russia, costruita attorno a Guliev, trequartista dello Spartak Mosca, Sheydaev, punta dello Zenit, già convocato in prima squadra da Spalletti, e Mitryushkin, portiere che piace al ct Capello. Così la Svezia, il cui attacco guarda alla globalizzazione. Si cerca il nuovo Ibra: riflettori puntati su Berisha, origini albanesi, e il macedone di nascita Citaku.
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